Il presidente Alberto Cirio e l’assessore alla Sanità, Luigi Genesio Icardi, hanno compiuto un sopralluogo nell’ospedale di Verduno, in provincia di Cuneo, per verificare e coordinare la prosecuzione delle operazioni che porteranno all’apertura in settimana di quello che diventerà il centro di riferimento di tutto il Piemonte per l’emergenza Coronavirus.
“Stiamo provvedendo alle nomine dei primari e dei responsabili sanitari che presiederanno l’ospedale – ha dichiarato Icardi – Abbiamo ricevuto la disponibilità di molti professionisti di primo piano, che sono già al lavoro. Anche per le apparecchiature siamo a buon punto. Apriremo con i primi 30 letti, implementando la struttura passo dopo passo. Ringraziamo tutti quelli che ci stanno dando una mano, dagli operatori sanitari, ai numerosi benefattori che stanno investendo impegno e risorse economiche per far fronte a questa comune battaglia contro il virus”.
Come aveva ricordato il presidente Cirio nel darne l’annuncio il 16 marzo, “l’apertura era in programma a fine maggio, ma ora è una necessità improrogabile, Questa struttura è stata attesa per 20 anni ed è stata realizzata grazie alla grande generosità degli imprenditori e dei cittadini di Langhe e Roero che, attraverso la Fondazione nata appositamente, hanno investito di tasca propria milioni di euro e lavoro perché potesse essere finalmente completata. Avevamo detto che, per rispetto, lo avremmo aperto in silenzio. Mai avremmo pensato di doverlo fare con urgenza per una situazione come quella attuale. Ma oggi più che mai poter contare su una struttura sanitaria completamente nuova e di ultima generazione come questa sarà una risorsa vitale per tutto il Piemonte”.
“E’ una soluzione alla quale lavoro dall’inizio della crisi, sollecitando la disponibilità di tutti a collaborare – aveva puntualizzato Icardi – Si sono accelerati al massimo i tempi con la ditta appaltatrice e gli organismi collaudatori per mettere l’ospedale nelle condizioni di aprire come Covid Hospital di riferimento del Piemonte. Abbiamo centinaia di posti a disposizione per trattamenti di terapia sub-intensiva e, possibilmente, intensiva. Sarà un ospedale in più, in quanto gli altri sul territorio continueranno a funzionare regolarmente. Abbiamo disposto di affidare ad un commissario ad acta di lungo corso e comprovata esperienza, come Giovanni Monchiero, affiancato per la parte sanitaria da Paolo Tofanini, il coordinamento dell’operazione”.