Il Consiglio Regionale della Sardegna si appresta ad affrontare un’agenda carica di implicazioni etiche, sociali e infrastrutturali, focalizzandosi primariamente sulla discussione di una proposta di legge riguardante il suicidio medicalmente assistito.
L’atto, previsto per il 16 settembre alle ore 10:30, riprende la bozza originariamente promossa dall’associazione Luca Coscioni e mira a concretizzare i principi affermati dalla Corte Costituzionale nel 2019, a seguito del caso Cappato-Dj Fabo.
La sentenza costituzionale, pur riconoscendo il diritto all’autodeterminazione del paziente in fin di vita, aveva sollecitato il Parlamento a emanare una legislazione specifica, lacuna normativa ancora irrisolta a livello nazionale.
L’iniziativa sarda si configura, pertanto, come tentativo di colmare questa carenza, posizionandosi come seconda regione italiana, dopo la Toscana (la cui legge è stata oggetto di contestazione governativa), ad affrontare la delicata materia.
La proposta legislativa, presentata dal capogruppo del Partito Democratico, Roberto Deriu, intende definire un quadro procedurale chiaro e accessibile, garantendo tempi di valutazione delle richieste entro venti giorni e prevedendo l’istituzione di commissioni mediche multidisciplinari, composte da professionisti di diverse specializzazioni, con l’obiettivo di assicurare una valutazione complessiva e ponderata del caso.
L’impegno alla gratuità del percorso all’interno del sistema sanitario regionale sottolinea l’intenzione di evitare disparità di accesso, rendendo disponibile questa opzione a tutti i cittadini che ne ricerchino l’accesso.
L’aspetto cruciale di questo approccio legislativo risiede nella volontà di bilanciare il diritto all’autodeterminazione del paziente con la necessità di tutele, per prevenire abusi o decisioni affrettate.
Parallelamente all’importanza della discussione sul suicidio medicalmente assistito, il Consiglio Regionale affronterà anche temi di rilevanza socio-economica, tra cui l’adeguamento della legge regionale sulla formazione professionale.
L’attenzione si sposta poi a questioni infrastrutturali e di servizi alla cittadinanza, come l’ottimizzazione dell’utilizzo dei parcheggi regionali nelle aree urbane, con un focus specifico sull’orario serale, notturno e festivo.
L’urgenza di questa iniziativa risponde alla crescente domanda di sicurezza e accessibilità nelle principali città sarde, soprattutto durante eventi e periodi di alta affluenza.
Analogamente, la richiesta di riqualificazione e messa in sicurezza della strada statale 554, insieme alla realizzazione del corridoio Golfo degli Angeli, evidenzia la necessità di interventi mirati a migliorare la viabilità e la connettività in aree strategiche dell’isola.
Infine, le commissioni permanenti regionali continuano il loro lavoro su temi diversi, dagli usi civici – che regolano l’utilizzo delle terre demaniali – alla promozione delle ferrovie turistiche, con l’obiettivo di valorizzare il patrimonio naturale e culturale della Sardegna.
Si presta attenzione anche alle strutture per minori, sottolineando l’importanza di garantire servizi adeguati per le fasce più vulnerabili della popolazione.
Questa agenda consiliare riflette la complessità delle sfide che la Regione Sardegna si trova ad affrontare, bilanciando diritti individuali, sviluppo economico e benessere sociale.