La protesta dei tassisti milanesi si è intensificata in un presidio strategico, posizionato nel parcheggio dedicato alle auto pubbliche di Piazza Duca d’Aosta, a ridosso del crocevia frenetico della Stazione Centrale.
L’azione, che va ben oltre una semplice manifestazione, rappresenta un atto di dissenso contro un sistema percepito come profondamente ingiusto e destabilizzante per il settore del trasporto persone.
Il fulcro della controversia ruota attorno alla concorrenza, giudicata sleale, esercitata dalle società di Network Car Company (NCC), con Uber in particolare al centro dell’attenzione.
Le accuse mosse dai tassisti non si limitano a una mera questione di prezzi più bassi; si innescano interrogativi più complessi riguardanti la trasparenza delle tariffe, l’applicazione delle normative vigenti, l’equità fiscale e la sicurezza dei passeggeri.
Si contesta, ad esempio, la possibilità che NCC e piattaforme come Uber operino in una zona grigia, sfruttando lacune legislative o interpretazioni più elastiche per evitare obblighi e oneri che gravano invece sulle compagnie di taxi tradizionali.
L’impatto di questa concorrenza, secondo i tassisti, sta erodendo il loro sostentamento e minando la sostenibilità economica dell’intera filiera del trasporto pubblico locale.
Si lamenta una perdita di corse significativa, con conseguenze dirette sui redditi e sulla capacità di investire in un servizio efficiente e di qualità.
Per far valere le proprie ragioni, i tassisti hanno adottato una strategia di blocco delle corse, consentendo l’eccezione solo per le emergenze sanitarie, dimostrando così la gravità della situazione e il disagio causato dalla contestata concorrenza.
Simultaneamente, i clienti sono reindirizzati verso Piazza IV Novembre, dove le vetture dei taxi rimangono attive, segnalando inequivocabilmente il punto del contenzioso.
La protesta non è un evento isolato, ma il culmine di un malcontento diffuso che si protrae da tempo.
I tassisti chiedono con forza un intervento delle autorità competenti, invocando un rafforzamento dei controlli e un’applicazione rigorosa delle normative, al fine di garantire una concorrenza leale e tutelare i diritti di tutti gli operatori del settore.
Si auspica un dialogo costruttivo con le istituzioni, volto a trovare soluzioni concrete e durature, che possano ristabilire un equilibrio e garantire la vitalità del servizio di taxi a Milano.
La questione non si esaurisce in una semplice disputa economica, ma tocca temi cruciali come la tutela del lavoro, la sicurezza dei cittadini e la qualità del servizio di trasporto pubblico nella città.