martedì 16 Settembre 2025
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Valditara nelle Marche: comunicazione o reale impegno per la scuola?

La recente visita del Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, nelle Marche, solleva interrogativi profondi sulla natura del rapporto tra politica e sistema scolastico.
Lungi dall’essere un gesto di sincera attenzione verso le esigenze del territorio, l’episodio, così come denunciato dalla Rete degli Studenti Medi delle Marche, appare come un’operazione di comunicazione calibrata su dinamiche elettorali e di immagine.
Il quadro delle scuole marchigiane è infatti tutt’altro che roseo.
L’edilizia scolastica è afflitta da una cronica carenza di investimenti, con edifici spesso vetusti, a rischio crollo e inadeguati a garantire la sicurezza e il benessere di studenti e personale docente.

Questa situazione si aggrava quando si considera l’impatto sulla parità di accesso all’istruzione: la mancanza di trasporti scolastici, la carenza di spazi didattici e di supporto psicologico, unite a difficoltà economiche, creano barriere che impediscono a molti studenti di esercitare pienamente il loro diritto allo studio.
La presenza del Ministro, in questo contesto, si rivela quindi paradossale.

Un gesto simbolico, privo di sostanza, che contrasta nettamente con l’inerzia delle politiche necessarie per affrontare le criticità strutturali del sistema scolastico regionale.
L’apparente interesse dimostrato, ancorato a eventi specifici e legati a esigenze di visibilità politica, appare come un’inversione di priorità, un’attenzione selettiva che ignora le reali urgenze del mondo della scuola.
La denuncia degli studenti non si limita, però, alla critica della gestione dell’emergenza.

Essa si estende a una visione più ampia, che mette in discussione i principi fondanti dell’azione governativa in materia di istruzione.
Il concetto di “merito”, tanto evocato dal Ministro, appare distorto quando lo si contrappone alla realtà di scuole pubbliche abbandonate al degrado, alla progressiva erosione della partecipazione studentesca e all’adozione di modelli gestionali improntati a una logica aziendalistica, che sacrifica la dimensione educativa a interessi di efficientamento economico.
La Rete degli Studenti Medi delle Marche esprime un senso di frustrazione e di delusione, sottolineando come la scuola sia spesso percepita come una vetrina, un palcoscenico per performance politiche, piuttosto che come un luogo di crescita, di apprendimento e di formazione critica.
Gli studenti rivendicano il diritto ad essere ascoltati, a partecipare attivamente alla definizione delle politiche educative, a far sentire la propria voce nelle sedi istituzionali.
L’appello finale è chiaro: se il Ministro desidera visitare la regione, lo faccia con l’intento di comprendere le reali esigenze della comunità scolastica, di ascoltare le istanze degli studenti, dei docenti e dei genitori.
Altrimenti, è meglio che si astenga, perché la scuola non è un oggetto da esibire, ma un sistema complesso e fragile, che richiede attenzione costante, investimenti mirati e un dialogo aperto e trasparente con tutti gli attori coinvolti.

La scuola merita di più.

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