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Manfredonia, un murales per Giusy Potenza: memoria e speranza

Il 19 settembre a Manfredonia si svolgerà un evento di profonda valenza simbolica: la inaugurazione di un murales dedicato a Giusy Potenza, la giovane di soli quattordici anni la cui vita fu tragicamente interrotta il 12 novembre del 2004.
La scoperta dell’opera, concepita e promossa dall’avvocata Innocenza Starace, legale di fiducia della famiglia Potenza, rappresenta un atto di memoria collettiva e un impegno concreto nella lotta contro la violenza, in particolare quella perpetrata nei confronti delle donne.

Il murales, realizzato dall’artista Raffaella Fariello, con la partecipazione attiva di giovani provenienti da associazioni locali e studenti dell’istituto magistrale che Giusy frequentava, si erge come un’immagine tangibile di speranza e resilienza.

L’opera non è solo una riproduzione del volto della giovane, ma un potente simbolo di tutte le vittime di femminicidio e di violenza di genere.
La vicenda di Giusy Potenza continua a gravare sul tessuto sociale di Manfredonia, un dolore ancora vivo che la famiglia porta sulle spalle.
La condanna definitiva a trent’anni di reclusione inflitta a Giovanni Potenza, cugino di secondo grado della vittima e attualmente in regime di semilibertà, non ha placato la sete di giustizia e la necessità di una riflessione più ampia sulle cause profonde di un simile orrore.

“È stata una lunga e dolorosa maratona,” ha dichiarato l’avvocata Starace, riflettendo sul percorso che l’ha accompagnata a fianco della famiglia Potenza negli anni.
“Questo murales è la testimonianza concreta che la memoria non può essere cancellata, che la voce di Giusy, pur spenta, continua a risuonare.
”L’iniziativa va oltre la semplice commemorazione.

L’avvocata Starace ha espresso il desiderio di trasformare l’atto di memoria in un vero e proprio percorso di impegno civile.
Non si tratta solo di ricordare Giusy, ma di costruire una comunità più consapevole, capace di riconoscere i segnali di pericolo, di proteggere le donne e di contrastare ogni forma di violenza.
Il murales diventerà così il punto di partenza di un’azione volta a promuovere l’educazione alla parità di genere, a sensibilizzare l’opinione pubblica e a rafforzare le misure di prevenzione e di protezione delle vittime.

La presenza dei familiari, in particolare della sorella Michela, testimonia l’importanza di questo momento per la famiglia, ancora in lutto e desiderosa di onorare la memoria della giovane Giusy, trasformando il suo tragico destino in un monito per il futuro.

L’evento si configura dunque non solo come un atto di giustizia, ma come un atto d’amore e di speranza per una comunità che non può e non deve dimenticare.

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