“Agenti penitenziari sospesi per pestaggi riammessi in servizio: soddisfazione del sindacato”

Sei agenti della polizia penitenziaria, precedentemente sospesi a seguito del processo per i pestaggi avvenuti nel carcere di Santa Maria Capua Vetere nell’aprile del 2020, sono stati recentemente riammessi in servizio. Tra di loro figurano Gaetano Manganelli e Anna Rita Costanzo, rispettivamente capo e vice della Polizia Penitenziaria dell’istituto penale, insieme a due ispettori e due assistenti capo. Il sindacato Uspp ha espresso soddisfazione per questa decisione, definendo il provvedimento precedente “eccessivamente penalizzante”, specialmente considerando che erano trascorsi oltre quattro anni dai fatti contestati e le famiglie degli agenti avevano subito disagi economici a causa delle sospensioni.Il sindacato aveva sollecitato più volte il ministero e il Dap affinché fosse revocata la sospensione degli agenti coinvolti. Giuseppe Moretti e Ciro Auricchio, rappresentanti nazionale e campano dell’Uspp, hanno ribadito la loro posizione sulla natura penalizzante del provvedimento e si sono detti fiduciosi che l’esito del processo in corso potrebbe ridimensionare le responsabilità degli agenti coinvolti. Grazie alla determinazione del Sottosegretario alla giustizia Andrea Delmastro, è stata finalmente emessa la decisione di reintegrare in servizio gli altri sei colleghi.I sindacalisti auspicano che anche gli altri agenti sospesi vengano riammessi al più presto e ringraziano il sottosegretario per il suo impegno nel ripristinare la credibilità del sistema penitenziario e garantire dignità al lavoro della polizia penitenziaria. Ritengono che il loro intervento abbia contribuito significativamente a questo risultato e ribadiscono l’importanza di decongestionare il sovraffollamento nel carcere di Santa Maria Capua Vetere, dove mancano ancora 70 agenti nella pianta organica. Nonostante ciò, il personale di polizia penitenziaria riesce comunque a mantenere l’ordine e la sicurezza interna con professionalità ed efficienza.