L’arte, da secoli considerata un bene di lusso, un tesoro riservato a collezionisti e istituzioni, sta progressivamente emergendo come una classe d’investimento alternativa con un potenziale di crescita significativo.
Matis, società francese innovativa fondata da François Carbone e Arnaud Dubois, sta aprendo nuove frontiere in questo scenario, democratizzando l’accesso a opere d’arte di alto valore, le cosiddette “blue chip” del mercato artistico contemporaneo.
L’azienda ha scelto Milano, cuore pulsante della finanza italiana e crocevia culturale europeo, per stabilire la sua sede operativa, un segnale chiaro del potenziale offerto dal mercato italiano.
Il modello di Matis si basa sulla creazione di “club deal”, aggregazioni di investitori privati che co-finanziano l’acquisizione di opere d’arte selezionate con criteri rigorosi.
Questo approccio contrasta con le barriere tradizionali, che rendevano l’investimento artistico un’attività complessa, costosa e riservata a pochi privilegiati.
La società si propone di ampliare la platea degli investitori, offrendo un’opportunità di diversificazione del portafoglio che si affianca agli asset class più convenzionali, come azioni, obbligazioni e immobili.
Alberto Bassi, Head of Italy di Matis, sottolinea come l’Italia, con il suo inestimabile patrimonio artistico e una solida base di risparmio privato, rappresenti un terreno fertile per questo tipo di iniziativa.
L’azienda, già operativa in Svizzera, ha gestito finora 65 operazioni di questo tipo, con 16 già concluse e un rendimento medio netto del 17,7%, restituendo ai propri investitori complessivamente 14 milioni di euro.
L’espansione di Matis è supportata da un solido track record di raccolta fondi: 5 milioni di euro nel primo anno e un aumento significativo a oltre 30 milioni nel 2024.
L’obiettivo per il 2025 è ambizioso: raggiungere i 60 milioni di euro, confermando la crescente attrattiva di questa nuova forma di investimento.
Arnaud Dubois, co-founder di Matis, evidenzia le sfide intrinseche all’investimento diretto in arte contemporanea, quali la necessità di competenze specialistiche, una notevole disponibilità finanziaria e la costruzione di una rete di esperti.
Matis si pone come soluzione a queste difficoltà, offrendo una piattaforma trasparente e regolamentata dalla Consob francese, che combina expertise artistiche e finanziarie.
François Carbone, l’altro co-founder, rimarca il ruolo strategico di Milano, non solo come principale hub finanziario italiano, ma anche come centro di cultura e innovazione, capace di attrarre individui ad alto patrimonio interessati a diversificare i propri investimenti e a partecipare attivamente al mercato dell’arte contemporanea, tradizionalmente considerato un bene di prestigio e un indicatore di status.
Il modello di Matis rappresenta una svolta significativa, aprendo le porte dell’arte a un pubblico più ampio e trasformando un bene di lusso in un potenziale investimento redditizio.