Sicilia: emergenza idrica e misure drastiche per fronteggiare la siccità

Date:

28 luglio 2024 – 15:45

La Sicilia si trova ad affrontare un’estate torrida e caratterizzata da una grave carenza d’acqua, causata dalle scarse precipitazioni che non si verificavano da oltre 20 anni, e da una rete idrica obsoleta. In diverse zone dell’isola si stanno adottando misure di emergenza come il razionamento, l’arrivo di navi cisterna militari e la minaccia di sanzioni per chi spreca questa risorsa vitale. Le criticità maggiori si concentrano storicamente nell’Agrigentino, dove è giunta la nave cisterna ‘Ticino’ della Marina Militare con 1.200 metri cubi d’acqua per fronteggiare l’emergenza idrica. Il governatore Renato Schifani ha sollecitato questo intervento sottolineando l’impegno della Regione nel risolvere i problemi strutturali accumulati negli anni.Tra le azioni messe in atto, spicca l’intervento nel lago Biviere di Lentini, Siracusano, dove è stata avviata la prima delle due pompe di sollevamento per irrigare mille ettari di terreni agricoli nella Piana di Catania. Il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida ha elogiato questa iniziativa. Nonostante la siccità senza precedenti, il presidente della Regione assicura ai turisti che possono visitare la Sicilia senza preoccupazioni riguardo alla disponibilità d’acqua.Il risparmio idrico è diventato un tema cruciale anche a Taormina, dove il sindaco ha introdotto multe fino a 50 euro e possibili denunce per chi non rispetta le disposizioni sull’utilizzo essenziale dell’acqua. La scarsità idrica è aggravata dai cambiamenti climatici e si sta cercando di trovare soluzioni come la ricerca di nuovi pozzi e il ripristino di quelli abbandonati per motivi economici.Inoltre, si sta valutando l’utilizzo dei dissalatori come possibile soluzione a lungo termine, sebbene richiedano tempi lunghi e costi elevati. La situazione è talmente critica che sono sorte dispute territoriali per accaparrarsi la poca acqua disponibile, come accade a Fiumefreddo nel Catanese.Non mancano casi estremi come quello del 69enne che rubava acqua potabile da un pozzo pubblico per irrigare i suoi campi: scoperto dai Carabinieri è stato denunciato per furto aggravato. Questa serie di eventi mette in evidenza l’urgenza di affrontare con determinazione e lungimiranza la gestione delle risorse idriche in Sicilia.

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