Un esercizio pubblico di Ancona è stato temporaneamente chiuso per cinque giorni, un provvedimento adottato dal Questore Cesare Capocasa in virtù dell’articolo 100 del Testo Unico delle Leggi sull’Ordinamento della Polizia (TULPS).
L’iniziativa, che ha portato alla sospensione dell’attività, è scaturita da un evento musicale con dj set, ampiamente pubblicizzato sui social network e incentrato su una promozione di bevande a partire dalle 22, ripetizione di un modello gestionale precedentemente utilizzato nel locale.
L’attività di controllo, intensificata dagli agenti di polizia, ha rilevato, fin dalle prime ore dell’evento, un afflusso consistente di giovani, tra cui individui sospettati di essere minorenni, impegnati nel consumo di alcolici e nell’ascolto di musica ad alto volume.
La densità di persone, stimata in circa 150, ha reso particolarmente difficoltoso, se non impossibile, per il personale del locale svolgere un’accurata verifica dell’età dei clienti richiedenti l’acquisto di bevande alcoliche, attraverso la richiesta di un documento d’identità.
Un elemento particolarmente grave, rilevato in prossimità delle 22:30, ha visto il titolare del locale e un barista somministrare una bevanda alcolica a un minorenne senza la verifica di alcun documento, configurando una violazione dell’articolo 14 ter della legge 125/2001 e successive modifiche.
Questa condotta ha determinato la contestazione di una violazione amministrativa, con conseguente verbale elevato a carico sia del barista che del legale rappresentante del locale, responsabile in solido per le azioni dei suoi dipendenti.
La Questura ha sottolineato come tali dinamiche rappresentino una seria fonte di allarme sociale, in quanto espongono una fascia particolarmente vulnerabile della popolazione, i minorenni, a rischi concreti per la loro sicurezza e la loro salute pubblica.
L’episodio si inserisce in un quadro più ampio di comportamenti irregolari, pregressi nel tempo: già nel dicembre 2021, il titolare del locale era stato sanzionato per violazioni riguardanti l’utilizzo di impianti audio ad alto volume e per la violazione delle normative relative agli assembramenti, in un contesto ancora segnato dalle restrizioni anti-covid.
Il provvedimento di chiusura, come ha chiarito la Questura, non persegue finalità punitive o repressive, bensì risponde ad un’imperativa necessità preventiva e cautelare, volta a tutelare interessi pubblici primari come la sicurezza e l’ordine pubblico.
Tale azione si colloca all’interno di un’intensificazione generale dei controlli sui locali pubblici disposta dal Questore Capocasa, in linea con le direttive assunte dal Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, presieduto dal Prefetto Valiante.
Questo inquadramento evidenzia una crescente attenzione da parte delle autorità a garantire un ambiente sicuro e salubre per tutti i cittadini, con particolare riferimento alla tutela dei minori.
La misura mira a disincentivare comportamenti irresponsabili e a promuovere una gestione più attenta e conforme alle normative vigenti da parte degli esercenti.