martedì 23 Settembre 2025
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Termoli, Lutto al Supermercato: Dispiacere e Richieste ai Sindacati

La comunità di Termoli, Molise, è scossa da un evento tragico che solleva interrogativi profondi sulla gestione del lutto e sulla responsabilità aziendale.

La scoperta del corpo senza vita di un dipendente all’interno di un supermercato, avvenuta nella notte, si è scontrata con una decisione aziendale che ha generato forte disappunto e un acceso confronto con le organizzazioni sindacali.

Nonostante la gravità della situazione, il punto vendita ha riaperto le sue porte questa mattina, una scelta che i sindacati Filcams-Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs definiscono “incomprensibile” e “irrispettosa”.
L’apertura del supermercato, senza alcuna comunicazione preventiva ai lavoratori né una sospensione cautelativa delle attività per consentire le necessarie verifiche, appare come una forzatura che minimizza l’impatto emotivo e psicologico dell’evento sulla comunità dei lavoratori.

I sindacati sottolineano che un episodio di tale portata non può essere relegato a una mera procedura aziendale, ma richiede una gestione attenta e sensibile che ponga al centro il benessere e la tutela del personale.

La perdita di un collega, di un membro della collettività lavorativa, impone un momento di riflessione, di supporto psicologico e di rispetto nei confronti della famiglia del defunto e dell’intera comunità locale.

La ripresa immediata delle attività, in condizioni di profonda angoscia e incertezza, rischia di travalicare i limiti della responsabilità sociale e di compromettere il diritto dei lavoratori a un ambiente di lavoro sicuro e tutelante.

Al di là del cordoglio espresso ai familiari e ai colleghi, le organizzazioni sindacali avanzano richieste concrete all’azienda, chiedendo chiarezza sulle circostanze che hanno portato alla tragedia e sollecitando l’adozione di protocolli più rigorosi per la gestione di eventi drammatici.

La sospensione temporanea delle attività, o quantomeno una riduzione dell’orario di apertura, si sarebbe configurata come un gesto di umanità e rispetto, dimostrando una reale attenzione verso il dolore e le esigenze dei lavoratori.

L’assenza di un protocollo chiaro e definito, capace di prevedere misure di sospensione, presidio e comunicazione in situazioni di emergenza, emerge come una lacuna critica nella gestione aziendale, soprattutto in una realtà di tali dimensioni e diffusione.

Le organizzazioni sindacali non escludono l’attivazione di tutte le sedi opportune per fare luce sugli accadimenti e garantire la tutela dei lavoratori, anche a livello nazionale, rivendicando un confronto formale volto a rivedere le attuali prassi e a promuovere una cultura aziendale improntata alla sensibilità, alla responsabilità e al rispetto della dignità umana.

La morte di un lavoratore non può essere una questione di routine, ma un monito a ripensare il rapporto tra azienda, lavoratori e comunità.

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