Un’azione di contrasto mirata da parte della Polizia Locale di Sassari ha portato al sequestro di undici biciclette elettriche utilizzate da rider per il servizio di consegna a domicilio, rivelando un fenomeno di manipolazione e trasformazione che solleva interrogativi complessi in tema di sicurezza stradale, legalità e nuove forme di lavoro.
I controlli, intensificati nelle aree centrali della città, tra piazza d’Italia e i portici Crispo, hanno in seguito subito una verifica tecnica più approfondita in piazzale Segni, sotto la direzione del Comandante Gianni Serra.
Le indagini hanno svelato una sofisticata tecnica di alterazione dei veicoli, volta a eludere le normative vigenti.
Lungi dall’essere semplici biciclette elettriche, i mezzi sequestrati erano stati trasformati in veri e propri motorini attraverso l’installazione di propulsori aggiuntivi, significativamente più potenti di quelli originariamente previsti.
Questi motorini, collegati direttamente al manubrio tramite un sistema di fili e dotati di acceleratore, consentivano ai rider di raggiungere velocità spaventosamente elevate, varianti tra i 45 e i 70 chilometri orari.
L’utilizzo di tali propulsori aveva di fatto azzerato la funzione dei pedali, rendendo le biciclette equiparabili a motocicli in termini di prestazioni e pericolosità.
Il fenomeno, oltre a violare il codice della strada, rappresenta una seria minaccia alla sicurezza pubblica e solleva interrogativi sull’applicazione delle normative in un contesto lavorativo in rapida evoluzione.
Il lavoro di rider, spesso caratterizzato da ritmi intensi e pressioni per la rapidità delle consegne, sembra aver incentivato la ricerca di soluzioni alternative per aumentare la velocità, con conseguenze potenzialmente drammatiche sia per i rider stessi che per gli altri utenti della strada.
Le biciclette sono state sottoposte a sequestro amministrativo, con provvedimento di confisca, e i proprietari dovranno far fronte a pesanti sanzioni pecuniarie.
Oltre alle multe per la modifica dei veicoli, che superano i 4.000 euro per la trasformazione e i 3.000 euro per l’aumento di velocità, sono previste ulteriori sanzioni per la mancanza di targa, casco e copertura assicurativa, elementi imprescindibili per la circolazione legale di qualsiasi veicolo a motore.
L’azione della Polizia Locale di Sassari non si limita a una semplice repressione amministrativa, ma si pone come segnale di un’attenzione crescente verso un fenomeno emergente, che richiede un approccio multidisciplinare, coinvolgendo istituzioni, aziende di delivery e sindacati, per garantire la sicurezza stradale e promuovere condizioni di lavoro dignitose e legali, in linea con i principi fondamentali della legalità e del rispetto delle normative vigenti.
Si apre quindi un dibattito importante sulla necessità di aggiornare le leggi e di rafforzare i controlli, tenendo conto delle nuove dinamiche del mercato del lavoro e dell’evoluzione tecnologica dei mezzi di trasporto.