venerdì 26 Settembre 2025
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Emilia-Romagna: Beni Confiscati, Rigenerazione Sociale e Riqualificazione Urbana

L’Emilia-Romagna si distingue a livello nazionale per un modello virtuoso di valorizzazione sociale dei beni confiscati alla criminalità organizzata, un approccio che va ben oltre la semplice confisca e che si configura come una vera e propria strategia di rigenerazione urbana e sociale.

Dal 2011, la Regione ha finanziato un numero considerevole di interventi, per un investimento complessivo che supera i 7,9 milioni di euro, con un incremento significativo degli stanziamenti recenti, come dimostra l’allocazione di 1,1 milioni di euro nel 2023 destinati a 39 progetti distribuiti in tutte le province.

Questo impegno si traduce nella restituzione alla comunità di spazi precedentemente sottratti a fini illeciti, trasformandoli in risorse a disposizione di chi ne ha più bisogno.
Il 2023 vede un’accelerazione in questo percorso, con l’intervento programmato su ben 15 immobili, un segnale tangibile dell’impegno regionale a contrastare le radici del crimine attraverso la sua reintegrazione positiva nel tessuto sociale.
Come ha evidenziato l’assessora regionale alla Legalità, Elena Mazzoni, la riqualificazione di questi beni non è solo una questione di edilizia, ma un atto di profonda valenza simbolica e sociale.

Le destinazioni d’uso degli immobili riqualificati sono molteplici e mirano a rispondere a diverse esigenze del territorio.
Si tratta di alloggi destinati a famiglie in situazioni di vulnerabilità abitativa, sedi per servizi socio-educativi essenziali, e veri e propri poli culturali capaci di promuovere la legalità e favorire l’aggregazione giovanile, creando opportunità di crescita e consapevolezza.
Gli interventi programmati interessano diverse aree strategiche della regione, tra cui Bologna, Reggio Emilia – particolarmente significativa alla luce dell’inchiesta Aemilia – con progetti di recupero di una villa a Rivalta e di una villetta a Pieve Modolena, destinati a ospitare famiglie in difficoltà e servizi di prossimità.
A Sorbolo Mezzani (Parma), una palazzina di 13 alloggi sarà oggetto di un intervento di riqualificazione, mentre a Modena e Castelnuovo Rangone, alcuni immobili confiscati saranno riconvertiti in spazi culturali e centri di promozione della legalità, promuovendo l’educazione civica e la sensibilizzazione.

La riconquista di questi spazi rappresenta un potente atto di riscatto collettivo, un chiaro segnale che la società non si arrende alle infiltrazioni criminali e si impegna a sottrarre questi beni a scopi illeciti, destinandoli al benessere di tutti.
Il valore aggiunto di questo approccio risiede nella capacità di trasformare un elemento negativo – la confisca – in un motore di sviluppo sociale ed economico, restituendo dignità e opportunità a individui e comunità.

L’impegno regionale non si limita alla sola riqualificazione immobiliare, ma si estende alla promozione di iniziative di educazione alla legalità e di cittadinanza attiva nelle scuole, con particolare attenzione alla prevenzione della devianza giovanile e al contrasto di fenomeni emergenti come le agromafie, la criminalità ambientale, lo sfruttamento lavorativo e l’usura.

Si tratta di un approccio sinergico e multidisciplinare, volto a rafforzare il tessuto sociale e a costruire una comunità più giusta e resiliente.

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