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San Francesco patrono d’Italia: un monito per la pace nel mondo.

Il 4 ottobre, data consacrata alla memoria di San Francesco d’Assisi, si appresta a riacquistare un significato nazionale profondo, un segnale tangibile di identità e valori per l’Italia.
L’avanzamento del disegno di legge che istituisce questa festa nazionale, accolto con giubilo dalla Regione Umbria e dalla sua presidente Stefania Proietti, rappresenta ben più di una semplice celebrazione agostiniana; è un’affermazione di principi universali che risuonano con particolare urgenza nel contesto geopolitico attuale.

San Francesco, figura emblematico della spiritualità italiana, incarna un ideale di pace disarmata, di fraternità universale e di rispetto profondo per la creazione.

La sua eredità trascende i confini religiosi e geografici, offrendo un modello di convivenza basato sul dialogo, l’empatia e la compassione.

Il riconoscimento nazionale del 4 ottobre non è un mero atto formale, ma un impegno a coltivare questi valori nel tessuto sociale e politico del Paese.

L’Umbria, terra natale del Santo, si erge custode di questo messaggio, consapevole della sua portata globale.
La sua presidente Proietti, rievocando il percorso avviato in qualità di sindaco di Assisi, sottolinea la necessità di coerenza tra l’affermazione di San Francesco come patrono d’Italia e l’azione concreta del governo.
In un mondo lacerato da conflitti, come quello che stiamo vivendo con la tragica situazione a Gaza, dove atrocità inaccettabili vengono perpetrate in nome di ideologie distorte, la voce di Francesco risuona come un imperativo morale.
Non un cristianesimo edulcorato, come acutamente ricordato da Papa Francesco, ma una fede radicale, impegnata nella giustizia e nella pace, che ci spinge a condannare la violenza in ogni sua forma e a costruire ponti di comprensione tra popoli.

La scelta di eleggere San Francesco patrono d’Italia implica, in tal senso, una responsabilità ineludibile: quella di agire con coraggio e determinazione per promuovere la pace, il disarmo e la giustizia sociale.

La presidente Proietti lancia un appello pressante al governo italiano affinché traduca questo impegno in azioni concrete, riconoscendo la Palestina e facilitando l’accesso agli aiuti umanitari per i civili in difficoltà.

Solo attraverso un approccio improntato alla compassione e alla solidarietà sarà possibile interrompere il ciclo di violenza e offrire una prospettiva di speranza per il futuro.

Il 4 ottobre, quindi, si configura non solo come una celebrazione storica, ma come un monito costante a perseguire i valori di San Francesco, testimoniando al mondo l’impegno dell’Italia per un futuro di pace, giustizia e convivenza fraterna.

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