Vent’anni dopo la scomparsa, la città di Ferrara si confronta con la complessa eredità lasciata dalla vicenda di Federico Aldrovandi, giovane ventenne spentosi il 25 settembre 2005 durante un controllo di polizia.
L’Associazione Stampa Ferrarese (AsFe), celebrando il suo 130° anniversario, ha programmato un incontro pubblico – in programma sabato 20 settembre, dalle 9 alle 13.30 nella suggestiva Sala Estense – per ripercorrere la storia, analizzarne le implicazioni e interrogarsi sul significato della libertà di stampa alla luce di un evento tragico.
L’iniziativa, curata dai giornalisti Nicola Bianchi e Daniele Predieri, si propone non come una riapertura di vecchie ferite o un’occasione per alimentare polemiche ormai superate, bensì come un’opportunità di riflessione, un percorso che lega la celebrazione della professionalità giornalistica all’eco di un caso che ha profondamente segnato il tessuto sociale ferrarese.
L’incontro mira a costruire un ponte tra la memoria individuale e collettiva, tra il diritto di cronaca e la responsabilità che ne deriva.
Il dibattito vedrà la partecipazione di figure chiave che hanno seguito da vicino l’evoluzione della vicenda: cronisti che hanno documentato gli eventi, magistrati coinvolti nei processi, amministratori pubblici responsabili delle decisioni prese, poliziotti direttamente coinvolti e, soprattutto, amici e familiari di Federico, portatori di un dolore profondo e di una costante ricerca di verità e giustizia.
La presenza dei genitori, Patrizia Moretti e Lino Aldrovandi, rappresenta un elemento imprescindibile per comprendere la portata umana e la gravità della perdita.
L’evento, aperto al pubblico e con una specifica valenza formativa per i giornalisti, sarà introdotto dai presidenti Antonella Vicenzi (AsFe) e Paolo Maria Amadasi (Aser).
Alberto Faustini, ex direttore della Nuova Ferrara e oggi figura di spicco nel panorama culturale ferrarese in qualità di presidente del Premio Estense e portavoce del Vice Presidente del Consiglio Superiore della Magistratura, Fabio Pinelli, coordinerà i lavori, guidando la discussione con la sua esperienza e sensibilità.
A concludere l’incontro, Alessandra Costante, segretario generale della Federazione Nazionale dei Servizi di Informazione (Fnsi), offrirà una prospettiva a livello nazionale sull’importanza della libertà di stampa e sulla necessità di un costante monitoraggio dei rapporti tra istituzioni, forze dell’ordine e media.
L’obiettivo primario non è la riproposizione di circostanze o la reiterazione di accuse, ma l’analisi critica delle dinamiche che hanno portato alla tragedia, il tentativo di trarre insegnamenti per il futuro, la riaffermazione del valore della trasparenza e della responsabilità nel giornalismo d’inchiesta.
Si auspica che l’incontro possa contribuire a favorire una maggiore consapevolezza dei diritti fondamentali, a promuovere il dialogo costruttivo tra le diverse componenti della società e a rafforzare il senso di comunità, nel rispetto della memoria di Federico Aldrovandi e del suo significato ultimo.
L’evento si configura quindi come un atto di memoria, un esercizio di riflessione e un impegno per il futuro.