La Banca d’Inghilterra (BoE), in una decisione ampiamente anticipata dagli analisti finanziari, ha confermato la stabilità del tasso di interesse ufficiale a 4%, consolidando una fase di pausa nella sua politica monetaria.
Questa scelta, pur in linea con le previsioni del mercato, riflette un quadro macroeconomico complesso e in evoluzione, caratterizzato da inflazione persistente, crescita economica rallentata e incertezze geopolitiche.
La decisione di mantenere invariati i tassi rappresenta un delicato equilibrio tra la necessità di arginare l’inflazione, che sebbene in calo rispetto ai picchi del 2022, rimane al di sopra del target del 2% fissato dalla Banca, e il rischio di soffocare la ripresa economica.
L’aumento dei tassi, implementato in modo aggressivo negli ultimi due anni, ha già avuto un impatto significativo sui mutui, sui prestiti alle imprese e sulle spese dei consumatori, frenando la crescita.
Un ulteriore aumento, in questo contesto, potrebbe innescare una recessione più profonda e prolungata.
L’inflazione, trainata inizialmente da shock degli approvvigionamenti energetici e alimentari legati alla guerra in Ucraina, sta ora mostrando segni di raffreddamento, ma la sua persistenza è dovuta anche a fattori interni, come la forte domanda di servizi e la pressione salariale.
Il mercato del lavoro rimane teso, con un tasso di disoccupazione ancora relativamente basso, che contribuisce a mantenere alta la retribuzione media.
La BoE ha sottolineato nel suo comunicato che il percorso verso il target di inflazione sarà “tortuoso” e che le decisioni future sui tassi dipenderanno dai dati economici in arrivo.
In particolare, saranno attentamente monitorati i dati sull’inflazione, sul mercato del lavoro e sulla crescita economica.
La Banca ha anche riconosciuto l’incertezza che grava sull’economia britannica, derivante da fattori globali come le tensioni commerciali internazionali e l’evoluzione della pandemia di COVID-19.
Oltre alla politica monetaria, la BoE sta anche valutando il ruolo della regolamentazione finanziaria per garantire la stabilità del sistema bancario e la protezione dei consumatori.
L’aumento dei tassi ha aumentato il rischio di insolvenza per alcuni mutuatari, e la Banca sta collaborando con le istituzioni finanziarie per mitigare questo rischio.
La decisione della BoE ha suscitato reazioni contrastanti.
Alcuni economisti hanno accolto con favore la pausa, sostenendo che è necessario dare tempo all’economia per assorbire gli effetti delle precedenti misure.
Altri hanno espresso preoccupazione per il rischio che l’inflazione si radichi e che la BoE debba intraprendere ulteriori azioni più drastiche in futuro.
Il mercato finanziario ha reagito con una leggera flessione della sterlina, riflettendo la consapevolezza che la politica monetaria britannica potrebbe rimanere più accomodante rispetto ad altre economie avanzate.
In definitiva, la BoE si trova di fronte a una sfida complessa, che richiede un’attenta valutazione dei rischi e un approccio flessibile alla politica monetaria.