Il rinnovo del Protocollo ZEUS, siglato oggi presso la Questura di Viterbo, rappresenta un’evoluzione significativa nell’approccio alla gestione di fenomeni delicati come la persecuzione, la violenza domestica e la revenge porn.
Più che una semplice continuazione, il documento incarna un impegno rafforzato verso la prevenzione e la riabilitazione, affiancando un’attenzione crescente alla tutela delle vittime.
ZEUS, acronimo che denota una complessa rete di interventi coordinati, non si limita a una gestione repressiva, ma pone al centro la responsabilizzazione dell’autore delle violazioni.
In seguito alla notifica delle misure di prevenzione da parte della Divisione Anticrimine, gli individui sottoposti al protocollo verranno indirizzati verso percorsi di formazione specialistici, gestiti in collaborazione con l’associazione Emotional Training. Questi itinerari mirano a stimolare una profonda riflessione critica sui propri comportamenti, favorendo l’acquisizione di una piena consapevolezza delle conseguenze sociali e penali derivanti dalle azioni perpetrate.
Si tratta di un approccio orientato alla ricostruzione del percorso personale, con l’obiettivo di interrompere il ciclo della violenza e promuovere un cambiamento duraturo.
Il Protocollo ZEUS non si focalizza esclusivamente sul responsabile, ma riconosce l’importanza cruciale del supporto alle vittime.
La struttura di Emotional Training offre anche un servizio di assistenza psicologica dedicato a coloro che hanno subito abusi, fornendo strumenti per elaborare il trauma, recuperare la fiducia in sé stessi e contrastare gli effetti debilitanti della violenza.
Questo sostegno si configura come un elemento fondamentale per favorire la ricostruzione del tessuto emotivo e sociale delle persone colpite.
La sottoscrizione del documento da parte del Questore Luigi Silipo e della Presidente di Emotional Training, Rosanna Schiralli, sottolinea l’importanza della sinergia tra istituzioni e organizzazioni del terzo settore nella lotta contro la violenza.
Il Protocollo ZEUS si configura, quindi, come un esempio virtuoso di collaborazione interistituzionale, volto a offrire risposte concrete e mirate a tutela della sicurezza e del benessere della comunità, promuovendo una cultura del rispetto e della responsabilità.
L’implementazione di ZEUS si prefigge di essere uno strumento proattivo, capace di intercettare e contrastare precocemente i segnali di allarme, agendo sulla radice del problema e offrendo prospettive di cambiamento reale per tutti gli attori coinvolti.