La memoria della strage avvenuta alla stazione di Bologna nel 1980 rimane un segno indelebile nella storia dell’Italia. L’orrore terroristico che ha causato la perdita di 85 vite innocenti, attribuito alle organizzazioni neofasciste, continua a suscitare dolore e indignazione nei cuori dei familiari delle vittime, che non si sono mai arresi alla ricerca di verità e giustizia.È fondamentale rendere accessibili gli atti declassificati relativi a quel tragico evento, come sta facendo il governo, per perseguire la verità e garantire giustizia alle vittime. La presidente della commissione antimafia, Chiara Colosimo, ha sottolineato l’importanza di questo processo in un momento in cui la sua nomina è stata oggetto di critiche da parte dell’associazione delle vittime della strage.La risposta alla polemica sollevata riguardo alla sua nomina è chiara e inequivocabile: la data di nascita della presidente Colosimo nel 1986 è un dato anagrafico che non incide sulla sua capacità di svolgere il ruolo assegnatole. È necessario concentrarsi sulle azioni concrete volte a far luce su fatti così dolorosi e destabilizzanti per il tessuto sociale del Paese.In un contesto in cui la memoria storica si intreccia con le sfide del presente, è cruciale mantenere viva l’attenzione su eventi come la strage di Bologna al fine di onorare le vittime, combattere l’impunità e rafforzare i valori democratici e antifascisti su cui si fonda la nostra società.
“La memoria della strage di Bologna: verità e giustizia per le vittime”
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