L’aeroporto Cristoforo Colombo di Genova si trova ad un bivio cruciale, un momento che suscita legittime preoccupazioni tra i suoi dipendenti, oltre 170 lavoratori che vedono il proprio futuro incerto.
L’imponente ampliamento infrastrutturale, sebbene rappresenti un investimento significativo e potenzialmente positivo, rischia di diventare un’opera monumentale priva di anima, una “cattedrale nel deserto” se non accompagnata da una crescita sostenibile del traffico aereo.
L’annunciato sistema di tapis roulant, concepito per ottimizzare i collegamenti tra l’aeroporto e la stazione ferroviaria, proietta lo sguardo verso un futuro di maggiore efficienza, ma il presente è segnato da disagi tangibili.
La chiusura della rampa di accesso proveniente da Genova, in corso di lavori sin da maggio, impone percorsi alternativi tortuosi, penalizzando l’esperienza dei viaggiatori e riflettendo una gestione operativa che necessita di una revisione.
L’arrivo di un direttore commerciale è un segnale incoraggiante, un tentativo di stimolare la crescita e l’attrattività dell’aeroporto.
Tuttavia, Raffaele Lupia, responsabile Fit Cisl Liguria per l’aeroporto di Genova, sottolinea l’urgenza di un dialogo aperto e continuativo.
La vera sfida non è tanto l’ammodernamento delle infrastrutture, quanto la capacità di incrementare il numero di voli, di consolidare il *core business* dell’aeroporto.
La crescita del Cristoforo Colombo non può dipendere esclusivamente da progetti a lungo termine o da soluzioni tecnologiche avanzate.
È fondamentale una strategia olistica che consideri il contesto economico, la concorrenza, le esigenze dei viaggiatori e, soprattutto, l’impegno concreto a sviluppare nuove rotte e a rafforzare quelle esistenti.
Si tratta di un processo che richiede visione, capacità di adattamento e una profonda comprensione delle dinamiche del mercato aereo.
L’aeroporto, per prosperare, necessita di una sinergia tra investimenti infrastrutturali, sviluppo commerciale e tutela del capitale umano.
La voce dei lavoratori, rappresentata da Fit Cisl, merita di essere ascoltata, poiché la loro esperienza e competenza sono un patrimonio inestimabile per il futuro del Cristoforo Colombo.
Il rischio di una “cattedrale nel deserto” può essere evitato solo attraverso un impegno collettivo e una costante attenzione alle esigenze del territorio e delle comunità che esso serve.
In sintesi, l’aeroporto necessita di un modello di sviluppo che coniughi innovazione, sostenibilità e inclusione, ponendo al centro la crescita del traffico aereo e il benessere dei suoi lavoratori.