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Sherwood Festival: Indagine sulla aggressione, tre persone sotto inchiesta

La vicenda legata al grave infortunio subito da un giovane durante lo Sherwood Festival ha scosso la comunità padovana e dato il via a un’indagine complessa, condotta dalla Digos, che ha portato a perquisizioni mirate nei confronti di tre individui legati a centri sociali del Nord Est.
L’evento, verificatosi il 13 luglio scorso, ha lasciato la vittima con un trauma cranico significativo, richiedendo un ricovero ospedaliero e una prognosi di 40 giorni, a testimonianza della gravità delle lesioni riportate.

Secondo le ricostruzioni, un alterco apparentemente di lieve entità all’interno dell’area festival ha portato ad un intervento da parte del personale di sicurezza che, invece di gestire la situazione con proporzionalità, ha innescato un’escalation di violenza.
La vittima è stata colpita con un pugno in pieno volto, un atto che lo ha fatto rovinare a terra, privo di sensi.
La fuga degli aggressori, seguita dalla loro totale mancanza di soccorso alla persona ferita, ha aggravato ulteriormente la gravità del gesto.

L’intervento tempestivo del personale medico, prontamente allertato, ha permesso di diagnosticare un complesso quadro di lesioni, tra cui un trauma cranico, fratture facciali e contusioni diffuse.

L’indagine, guidata dalla Procura euganea per lesioni gravissime e omissione di soccorso, ha fatto luce sulle dinamiche dell’aggressione, grazie all’analisi meticolosa delle riprese delle telecamere di sorveglianza e alle testimonianze raccolte.

I tre individui identificati, noti per la loro partecipazione ad iniziative di matrice antagonista, sono stati denunciati e ora sono oggetto di perquisizioni disposte dall’autorità giudiziaria.

La risposta delle forze dell’ordine non si è limitata all’indagine penale.

Il Questore di Padova, Marco Odorisio, ha emesso misure di prevenzione personalizzate, volte a ristabilire l’ordine pubblico e a prevenire il ripetersi di simili episodi.

Il soggetto ritenuto responsabile del pugno è stato destinat di un avviso orale e di un Daspo (Divieto di Accesso a Spettacoli) della durata di tre anni dallo Sherwood Festival.
Per gli altri indagati, sono state disposte misure ancora più restrittive, tra cui Daspo e foglio di via obbligatorio, che impongono il divieto di accesso a tutti i locali padovani per un periodo di quattro anni, unitamente all’obbligo di firma bisettimanale presso le autorità di polizia.

Questa vicenda solleva interrogativi importanti sul ruolo della sicurezza privata in contesti di eventi di grande affluenza, sulla gestione delle controversie e sulla necessità di un approccio più responsabile e meno violento nella risoluzione dei conflitti.

Le misure adottate rappresentano un tentativo di ristabilire un clima di sicurezza e legalità, ma la comunità padovana attende giustizia per la vittima e risposte chiare su come prevenire il ripetersi di tali atti di violenza.

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