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Due Carrare: Arrestato per violenza domestica, anni di abusi

Un episodio drammatico, originato a Due Carrare, frazione di Padova, ha portato all’arresto di un uomo di 48 anni, accusato di violenza domestica nei confronti della moglie e, presumibilmente, di un pattern di abusi protratto nel tempo.
L’intervento dei Carabinieri, prontamente allertati dalla centrale operativa di Abano Terme, è stato preceduto da una richiesta di soccorso giunta da un ospedale di Schiavonia, dove una donna, accompagnata dai propri figli minori, si era presentata con evidenti lesioni fisiche.

La donna, in stato di profonda angoscia, ha riferito al personale medico di aver subito un violento episodio di aggressione fisica ad opera del marito.
La narrazione, ricostruita poi più dettagliatamente nel corso dell’interrogatorio ai Carabinieri, rivela una sequenza di azioni violente che includono schiaffi, pugni e il lancio di un oggetto contundente, una bottiglia d’acqua, che ha colpito la donna alla nuca.
Tuttavia, l’episodio immediato non sembra essere un evento isolato.
Le dichiarazioni della vittima, coerenti e dettagliate, hanno fatto emergere un quadro inquietante: un clima di paura e umiliazioni protrattesi, secondo le sue testimonianze, per un arco temporale di almeno cinque o sei anni.
L’aspetto particolarmente grave è l’aver subito queste angherie in presenza dei figli minori, esponendoli a una situazione traumatica con conseguenze potenzialmente devastanti sul loro sviluppo psico-emotivo.

L’abuso di alcol da parte dell’uomo sembra essere un fattore scatenante ricorrente, contribuendo a esacerbare il suo comportamento aggressivo e a creare un ambiente insostenibile per la famiglia.
Dopo aver raccolto la denuncia, i Carabinieri si sono recati presso l’abitazione familiare, procedendo all’arresto del 48enne.

Su disposizione della Procura della Repubblica di Padova, è stato trattenuto in custodia presso la Casa Circondariale.

Durante l’udienza di convalida dell’arresto, il Giudice ha confermato la legittimità delle azioni dei Carabinieri e, nel disporre la misura cautelare dell’allontanamento dalla casa familiare, ha imposto, inoltre, il divieto di avvicinamento alla parte offesa e ai luoghi da essa frequentati.
L’applicazione del braccialetto elettronico rappresenta un ulteriore strumento volto a garantire la sicurezza della vittima e a monitorare i comportamenti dell’aggressore, sottolineando la gravità della situazione e l’urgenza di intervenire per proteggere la donna e i suoi figli, oltre che per avviare percorsi di recupero e responsabilizzazione dell’uomo.

Questo caso evidenzia, ancora una volta, la necessità di rafforzare i servizi di supporto alle vittime di violenza domestica e di promuovere campagne di sensibilizzazione per contrastare un fenomeno sociale complesso e profondamente radicato.

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