03 agosto 2024 – 07:45
Nel prestigioso contesto dell’importante azienda ospedaliera universitaria del Piemonte, riconosciuta come una delle realtà più significative a livello nazionale, si assiste a un crescente aumento delle tensioni tra i sindacati CIMO FESMED CGIL FP CISLMEDICI UIL FPL AAROIEMAC e Anaao Assomed in rappresentanza dei medici. Le organizzazioni sindacali denunciano la mancanza di apertura da parte dell’azienda nei confronti di qualsiasi forma di mediazione. Le controversie riguardano principalmente le trattenute eccessive sulle prestazioni svolte presso altre Asl, l’applicazione retroattiva delle detrazioni relative al Fondo Balduzzi per l’anno 2022 e l’introduzione retroattiva della trattenuta relativa al Fondo di perequazione 5 prevista dal contratto collettivo nazionale. In particolare, suscita polemiche la decisione dell’azienda di presentare ricorso in appello contro la sentenza che riguarda la trattenuta del 5% del Fondo Balduzzi.Nel triennio compreso tra il 2020 e il 2023 si sono registrate le dimissioni di ben 153 medici su un totale di 1300, corrispondenti all’11,8% complessivo. Settori cruciali come radiologia, chirurgia ed ortopedia hanno subito picchi significativi di personale che ha deciso di abbandonare l’azienda nel periodo compreso tra il 2020 e il 2025. Nonostante ciò, l’azienda sembra limitarsi a far valere il proprio diritto nella tutela degli interessi aziendali dinanzi alle autorità giudiziarie.La situazione evidenzia una complessa rete di problematiche che coinvolgono sia gli aspetti contrattuali sia quelli legati alla gestione delle risorse umane all’interno della struttura ospedaliera. La necessità di trovare soluzioni equilibrate che possano garantire sia i diritti dei medici che le esigenze gestionali dell’azienda emerge come una sfida imprescindibile per evitare ulteriori tensioni e preservare la qualità dei servizi offerti ai pazienti.