venerdì 19 Settembre 2025
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Pani del Desiderio: Arte, Comunità e Rituali Sardi

“Pani del Desiderio: Un Itinerario Rituale tra Arte, Comunità e Trasformazione”Il museo MAN di Nuoro ospita, fino al 2 novembre, una mostra immersiva e profondamente evocativa: “Pani del Desiderio”, un progetto artistico itinerante della talentuosa Ilaria Turba, curato da Elisabetta Masala.
Più che una semplice esposizione, si tratta di un viaggio simbolico che intreccia arte contemporanea, tradizioni ancestrali e l’essenza stessa del desiderio umano.
Il percorso nasce da una riflessione sul pane, archetipo di nutrimento, condivisione e cura, elevato a forma d’arte.
Turba, attraverso un approccio partecipativo e relazionale, ha dato vita a un rituale collettivo che si è dispiegato da Marsiglia fino alla Sardegna, coinvolgendo comunità e territori in un dialogo intenso e creativo.
La mostra si articola in sezioni che narrano questa esperienza unica.

La prima sezione ci trasporta a Marsiglia, luogo di origine del progetto, dove oltre cento “pani-scultura” sono stati creati collettivamente, ognuno portatore dei desideri espressi dai partecipanti.
Queste opere, che fungono da punto di partenza, sono presentate in un contesto che ne rivela la genesi e il significato profondo.
Successivamente, il percorso ricostruisce l’itinerario dei pani rituali attraverso musei, festival e comunità sparse in diverse regioni italiane.
Fotografie, sculture, oggetti e un suggestivo cortometraggio documentano il processo di creazione e le interazioni che si sono verificate lungo il cammino.

Un elemento centrale dell’esposizione è il “grande tavolo”, un’installazione evocativa che richiama le mani sapienti che impastano il pane, tramandando gesti ancestrali di generazione in generazione.
Il tavolo non è solo un oggetto espositivo, ma un simbolo della trasmissione culturale e della connessione tra le persone.
Il culmine del progetto si raggiunge in Sardegna, precisamente a S’Arangiu Aresti, ai piedi del Monte Arci, nell’ambito del programma AR/S – Arte Condivisa.
Qui si è celebrato un rito collettivo di profonda simbologia: i racconti legati alle forme dei pani del desiderio sono stati rievocati e poi affidati alle fiamme, in una metamorfosi che prelude a una rinascita.
Le ceneri dei pani carbonizzati sono state poi trasformate in una preziosa materia prima per la realizzazione di una serie di stendardi, veri e propri vessilli intrisi di speranze e aspirazioni.

Su di essi, l’artista ha trascritto i desideri raccolti lungo il viaggio, tra cui il potente “désir d’avoir le monde à ma table”, l’anelito ad avere il mondo a tavola, a condividere abbondanza e bellezza con tutti.

Questa materia nera, brillante e densa di significato, unisce simbolicamente i luoghi e le comunità attraversate, creando un legame tangibile tra persone e culture diverse.
Come afferma Turba, la sparizione delle forme non implica una perdita, ma piuttosto un ritorno all’essenza stessa del desiderio, un passaggio che permette ai racconti e alle tracce a persistere nel tempo.
Il progetto, nel suo complesso, è un invito a riscoprire la forza dell’immaginazione, a coltivare nuove forme di vicinanza e umanità, attraverso un gesto semplice, universale e profondamente significativo: dare forma ai nostri desideri e condividerli con il mondo.

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