La Bibbia Istoriata Padovana: un capolavoro medievale tra mistero e ricongiungimentoPer oltre mezzo millennio, due frammenti di un unico e straordinario capolavoro della miniatura italiana del tardo Trecento sono rimasti separati, custodi silenziosi di un enigma storico e artistico.
Ora, un’occasione unica – la mostra “La Bibbia Istoriata Padovana: la città, gli affreschi”, dal 17 ottobre 2026 al 19 aprile 2026 nel Salone dei Vescovi del Museo Diocesano – offre al pubblico la possibilità di ammirare, per la prima volta, la loro riunione.
Questo ricongiungimento, reso possibile da un prestito eccezionale concesso dalla British Library, rappresenta un evento di rilevanza internazionale per il mondo dell’arte e della cultura.
La narrazione di questo tesoro inizia in una sala appartata della biblioteca inglese, dove la cosiddetta “Bibbia Sussex” – comprendente quattro libri del Pentateuco e il libro di Giosuè – è stata esibita in anteprima.
La presentazione, rigorosamente controllata per preservare l’estrema fragilità del manoscritto, ha permesso di apprezzare l’unicità dell’opera: otto raffinate miniature su pergamena, caratterizzate da colori vibranti e dettagli minuziosi, che illustrano scene dell’Esodo, affiancate da poche righe di testo in italiano volgare con inflessioni venete.
L’incontro con i ventiquattro fogli conservati a Rovigo, raffiguranti la Genesi e la storia di Ruth, eleva il numero complessivo di illustrazioni a oltre ottocentosettanta.
La mostra non si limita a una mera esposizione di pagine miniate; si tratta di un’immersione nella Padova medievale, un viaggio nella mentalità e nella cultura di un’epoca.
Federica Toniolo, docente di storia dell’Arte Medioevale e coordinatrice scientifica della mostra, sottolinea come i personaggi rappresentati non siano figure puramente bibliche, ma incarnazioni della realtà padovana dell’epoca: “Si vedono banche, riti matrimoniali, tecniche agricole, come se si trattasse di fotografie d’epoca.
“L’iniziativa, promossa dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, testimonia un’importante collaborazione tra istituzioni.
L’enigmatico percorso della Bibbia, tuttavia, rimane avvolto nel mistero.
La sezione dispersa è stata oggetto di congetture per decenni, alimentate dalla sparizione dei nomi dei possessori precedenti, pratica adottata dal cardinale Girolamo Silvestri, ultimo erede della famiglia, che donò la porzione rodigina all’Accademia dei Concordi insieme a un vasto patrimonio librario.
L’ipotesi più accreditata è che la sezione mancante sia stata smembrata e venduta separatamente, per massimizzare il profitto.
La Bibbia Istoriata Padovana si inserisce nel contesto della tradizione illustrata francese, sviluppatasi a partire dall’XI secolo, in cui il testo sacro viene affiancato da immagini che ne amplificano il significato.
Piuttosto che un testo sacro in sé, si tratta di un’opera d’arte rappresentativa, concepita per celebrare la ricchezza e il prestigio della famiglia Carraresi, signori di Padova e generosi mecenati.
La presenza di una mente progettuale unica, capace di orchestrare l’armoniosa relazione tra immagini e parole, suggerisce la presenza di una bottega con almeno tre artisti: un capobottega, responsabile della qualità e della direzione artistica, e due esecutori, incaricati della realizzazione pratica delle illustrazioni.
L’esposizione non si limita a presentare le pagine miniate, ma si propone di restituire l’immagine di una “Città Dipinta”, un centro culturale di primaria importanza nel Trecento, paragonabile a Parigi per numero di abitanti.
Questo tesoro librario si integra perfettamente con gli affreschi di Giotto nella Cappella degli Scrovegni e con i cicli pittorici di Giusto de’ Menabuoi nel Battistero, evidenziando il profondo legame tra fede e cultura.
La presenza di un ricchissimo patrimonio librario, testimoniato anche dalla prima copia a stampa dei *Dialoghi sopra i massimi sistemi* di Galileo, sottolinea il ruolo cruciale che la città ha avuto nello sviluppo del sapere e dell’innovazione.