sabato 20 Settembre 2025
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Alga tossica: miglioramento in Adriatico, attenzione ad Ancona e Numana

La recente ondata di fioritura dell’alga tossica *Ostreoptis ovata* sembra ora mitigarsi lungo il litorale adriatico delle Marche, sebbene la vigilanza rimanga imprescindibile.
I dati preliminari dell’Arpam (Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale delle Marche) indicano un miglioramento complessivo, con l’eccezione limitata del tratto di Ancona Passetto (zona Ascensore), dove i livelli di concentrazione rilevati il 12 settembre superano ancora la soglia critica di 37.796 unità per litro.

Una situazione di cautela, e dunque consentita la balneazione sotto supervisione, persiste per la spiaggia di Numana Alta, con una concentrazione di 13.600 unità per litro, valori che richiedono monitoraggio costante.
L’emergenza, iniziata nei primi giorni di agosto, ha messo a dura prova la fragilità di un ecosistema marino particolarmente vulnerabile.

La proliferazione di *Ostreoptis ovata*, un fenomeno sempre più frequente a causa dell’aumento delle temperature dell’acqua e delle alterazioni chimico-fisiche dell’ambiente, non è stata uniforme.
Fortunatamente, ampie porzioni del litorale marchigiano sono rimaste escluse dall’impatto diretto dell’alga.

Si conferma l’assenza di contaminazione nelle zone di Pesaro (viale Vaccai), Pedaso (Fermo, a nord della centrale Enel) e Grottammare (Ascoli Piceno, scoglio San Nicola), evidenziando una distribuzione geografica non omogenea del fenomeno.
L’episodio solleva interrogativi cruciali sulla salute umana e sull’equilibrio ambientale.
Il contatto con l’alga *Ostreoptis ovata* può innescare una serie di reazioni avverse, principalmente a carico delle vie respiratorie.
I sintomi più comuni includono riniti, faringiti, laringiti e bronchiti, spesso accompagnati da congiuntiviti.
In individui predisposti, o in soggetti con sistemi immunitari compromessi, l’esposizione può scatenare febbre, nausea, vomito e irritazioni cutanee (dermatite da contatto).
Sebbene la risoluzione dei disturbi sia generalmente rapida, con un miglioramento entro 48 ore, l’episodio sottolinea l’importanza della prevenzione e della corretta informazione.
L’evento rappresenta inoltre un campanello d’allarme sulla necessità di approfondire la ricerca scientifica per comprendere appieno i meccanismi alla base della fioritura algale e identificare strategie di mitigazione efficaci.
Studi più dettagliati sono necessari per analizzare i fattori ambientali che favoriscono la proliferazione dell’alga, come l’innalzamento della temperatura dell’acqua, i cambiamenti nella salinità e l’immissione di nutrienti inquinanti.
Parallelamente, è fondamentale promuovere pratiche di gestione sostenibile delle risorse marine, finalizzate a preservare la biodiversità e a garantire la salute degli ecosistemi costieri, tutelando così la balneazione e le attività economiche ad essa connesse.
L’episodio attuale richiede un approccio integrato, che coinvolga istituzioni, ricercatori e comunità locali, per affrontare le sfide poste dal cambiamento climatico e dalla sua influenza sulla salute degli oceani.

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