L’edizione 81 della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia presenta un panorama ricco e variegato, con cinque registe donne su ventuno in concorso, tra cui due italiane. I temi affrontati spaziano dall’erotismo alla sessualità: da ‘Diva futura’ di Giulia Louise Steigerwalt a ‘Babygirl’ di Halina Reijn, passando per ‘Harvest’ di Athina Rachel Tsangari che ci trasporta nella campagna inglese del cinquecento e ‘April’ di Déa Kulumbegashvili che racconta la storia di un’ostetrica impegnata in aborti clandestini. Maura Delpero con ‘Vermiglio’ ci regala uno sguardo sulla vita in un paesino delle Dolomiti alla fine della seconda guerra mondiale, richiamando lo stile di Olmi.’Diva futura’, incentrato sull’agenzia di casting e produzione di Riccardo Schicchi negli anni ’80/’90, rivoluziona la cultura popolare dell’amore libero introducendo personaggi come Ilona Staller, Moana Pozzi ed Eva Henger nell’universo del porno italiano. Cicciolina e Moana Pozzi fondano il Partito dell’Amore nel 1991, promuovendo la liberalizzazione dell’educazione sessuale. La storia si dipana attraverso gli occhi di Debora, giovane segretaria dell’agenzia alle prese con le sfide quotidiane.In ‘Babygirl’, il thriller erotico firmato da Halina Reijn, Nicole Kidman interpreta Romy, una manager insoddisfatta che trova conforto in una relazione sadomaso con Harris Dickinson. La diversità dei temi trattati e l’eccellenza delle registe presenti confermano la vitalità e la creatività del cinema contemporaneo esplorando territori narrativi audaci e stimolanti.
Mostra del Cinema di Venezia: Registe donne, temi audaci e storie avvincenti
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