domenica 21 Settembre 2025
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Napoli

Napoli, Piazza del Plebiscito: migliaia di firme contro le chiusure.

Un’ondata di scontento popolare travolge Napoli: in soli sette giorni, quasi mille firme raccolte per contestare la ripetuta chiusura di Piazza del Plebiscito, un simbolo storico e culturale della città, trasformata in un palcoscenico per eventi musicali a pagamento.
L’iniziativa, promossa da un cartello di comitati civici – Felix, Plebiscito e dintorni, il comitato per la salvaguardia e la vivibilità di Monte Echia, e la Consulta delle Associazioni della prima municipalità – riflette una crescente preoccupazione per la perdita di qualità della vita urbana e per la sottrazione di uno spazio pubblico essenziale alla comunità.
L’azione congiunta dei comitati si configura come una risposta a una problematica strutturale: la progressiva privatizzazione di un bene comune attraverso una serie di eventi che, pur generando indubbi benefici economici a pochi, impongono pesanti limitazioni alla collettività.
La chiusura reiterata della piazza non è percepita come un’eccezione tollerabile, ma come un sintomo di un modello di gestione urbana che antepone logiche di profitto a principi di vivibilità e partecipazione democratica.
Le criticità sollevate sono molteplici e interconnesse.

Oltre all’immediata impossibilità di fruire della piazza, si segnalano disagi significativi per la mobilità pedonale e veicolare, con ripercussioni negative sull’attività commerciale locale e sulla possibilità di accesso rapido per i servizi di emergenza.
Particolarmente grave è la problematica dell’inquinamento acustico, che supera ampiamente i limiti consentiti, compromettendo la salute e il benessere dei residenti.
La petizione indirizzata al sindaco Gaetano Manfredi non si limita a richiedere la cessazione delle chiusure, ma esprime una richiesta più ampia di ripensamento del modello di gestione degli spazi pubblici.
Si sottolinea come l’implementazione di sistemi di biglietteria e controllo accessi, necessari per la gestione di tali eventi, estenda ulteriormente l’area soggetta a limitazioni, aggravando le disagi per i cittadini.
L’appello rivolto alla Soprintendenza ai Beni Culturali e all’ASL Napoli 1 evidenzia la necessità di un controllo rigoroso della compatibilità di queste iniziative con la normativa vigente, sia in termini di tutela del patrimonio artistico e monumentale, sia per quanto riguarda il rispetto dei limiti di inquinamento acustico.

Si invoca un intervento che valuti l’impatto di tali eventi sulla salute pubblica e sull’integrità del tessuto urbano.

Infine, si sollecita l’attenzione del prefetto e del questore in merito alla sicurezza, non solo per i partecipanti agli eventi, ma soprattutto per i residenti che si vedono privati del loro diritto di vivere in un ambiente sicuro e vivibile.
Si interroga sulla reale capacità delle forze dell’ordine di garantire l’ordine pubblico in una situazione di sovraffollamento e limitazioni alla mobilità.

La presentazione pubblica dei risultati della raccolta firme, prevista per martedì 23 settembre presso la sala Rosati del caffè Gambrinus, rappresenterà un momento cruciale per portare all’attenzione dell’amministrazione comunale e dell’opinione pubblica l’urgenza di un cambiamento di rotta, affinché Piazza del Plebiscito possa tornare a essere uno spazio di incontro, di cultura e di partecipazione per tutti i napoletani.

L’iniziativa si pone come un monito a difendere il diritto alla città e a promuovere una gestione urbana più equa, sostenibile e inclusiva.

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