08 agosto 2024 – 12:45
Nella provincia di Torino, dopo l’incremento delle tariffe della raccolta rifiuti a seguito della decisione presa a Torino, si registra un aumento anche nei Comuni dell’area ovest facenti parte del consorzio Cados e nell’area nord ed est seguita dal Consorzio Torino 16. Le ragioni di questo aumento sono da attribuire all’inflazione, all’aumento dei costi dell’energia e dei carburanti, oltre alla diminuzione della raccolta differenziata in alcune zone. Il Consorzio Cados ha reso nota la decisione di aumentare le tariffe sottolineando che le principali cause di questo incremento sono tre: l’inflazione, i costi energetici e le conseguenze delle attuali situazioni belliche. I prezzi dell’energia non hanno ancora raggiunto i livelli pre-pandemia e il 2019 ha visto l’introduzione del nuovo modello economico finanziario per la definizione delle tariffe regolamentato dall’Autorità Arera. Rivoli è stato l’ultimo Comune ad approvare le nuove tariffe a causa delle elezioni per il sindaco. Nonostante gli investimenti del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, i costi legati alla gestione dei rifiuti rimangono critici come dimostrano gli aumenti previsti in diverse amministrazioni. Secondo il sindaco Alessandro Errigo, nel bilancio previsionale del 2025 sarà necessario supportare soprattutto famiglie e imprese colpite da questi aumenti. Nel consorzio Cados si prevede che gli aumenti possano arrivare fino al 14% in alcuni casi specifici. Anche nei Comuni del Consorzio Bacino 16 si registra un aumento della tassa rifiuti dovuto all’inflazione, all’aumento dei costi energetici e dei carburanti, insieme alla riduzione della raccolta differenziata. A Caselle Torinese la spesa totale per la raccolta rifiuti supera i 3 milioni di euro quest’anno secondo BC16, con un aumento in bolletta del 7% per le utenze domestiche e quasi del 10% per quelle non domestiche.