La prestigiosa Scuola Grande di San Giovanni Evangelista, nel cuore di Venezia, ha recentemente ospitato un evento di duplice significato: la celebrazione della conclusione del Master europeo in Diritti Umani e Democratizzazione per l’anno accademico 2024/2025 e l’augurio di un nuovo, promettente inizio con l’anno accademico 2025/2026.
La cerimonia ha visto la partecipazione di 73 laureati provenienti da ben 29 nazioni, testimonianza della vocazione internazionale e della rilevanza del percorso di studi.
L’arrivo di circa 90 nuovi studenti, provenienti da altrettanto diverse 33 nazioni, consolida ulteriormente la reputazione del Master come punto di riferimento per la formazione di professionisti impegnati nella tutela dei diritti fondamentali.
L’evento è stato onorato dalla presenza di Oleksandra Matviichuk, figura di spicco nel panorama della difesa dei diritti umani e presidente del Centro per le Libertà Civili (CCL), riconosciuta con il Premio Nobel per la Pace, il Premio Sakharov e il Right Livelihood Award.
Nel suo discorso, Matviichuk ha offerto una riflessione profonda e urgente, sottolineando l’indissolubile legame tra pace e diritti umani.
Ha esortato l’uditorio a riflettere criticamente sulle fondamenta delle decisioni che guidano le nostre azioni, ammonendo contro l’approccio miope che privilegia i vantaggi economici a breve termine o gli interessi geopolitici a scapito del rispetto dei diritti fondamentali.
Secondo Matviichuk, un simile approccio, apparentemente vantaggioso nel breve periodo, conduce inesorabilmente verso una catastrofe collettiva.
L’imperativo etico, dunque, risiede nella centralità dei diritti umani come principio guida in ogni scelta, politica e azione.
Ad arricchire il programma sono intervenuti anche Artūrs Kučs, giudice della Corte europea dei diritti dell’uomo, il cui contributo ha offerto una prospettiva autorevole sul funzionamento del sistema di tutela dei diritti a livello europeo, e Micha Ramakers, vice capo dell’Unità Parità di genere, Diritti umani e Governance democratica presso la Direzione generale Partnerships internazionali della Commissione europea, che ha illustrato le strategie dell’Unione Europea per la promozione dei diritti umani a livello globale.
La cerimonia ha visto anche il riconoscimento di figure particolarmente meritevoli attraverso l’assegnazione di due prestigiosi premi.
L’EMAlumni Award è stato conferito a Thomas Coombes, noto per la sua competenza nella comunicazione basata sulla speranza, un approccio cruciale per motivare all’azione e promuovere il cambiamento sociale.
Il Premio Sport, Arti e Diritti Umani, infine, ha celebrato Francesca Tarantello, atleta paralimpica e medaglia d’argento alle Paralimpiadi di Parigi 2024, simbolo di resilienza, inclusione e impegno sociale.
Il suo esempio tangibile ha ricordato a tutti come lo sport possa essere un potente strumento per la promozione dei diritti umani e per la costruzione di una società più giusta e inclusiva.
L’evento si è concluso con l’auspicio che i diplomati, ispirati dagli esempi illustri e guidati da un profondo senso di responsabilità, possano contribuire attivamente alla difesa e alla promozione dei diritti umani in un mondo sempre più complesso e sfidante.