lunedì 22 Settembre 2025
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Studenti in Piazza: Alessandria Contro l’Esportazione di Armi

Il liceo “Umberto Eco” di Alessandria è diventato teatro di una vibrante azione di dissenso, con gli studenti che hanno occupato simbolicamente la piazza Matteotti, trasformando lo spazio pubblico in una piattaforma di espressione e resistenza.
Questo atto non è un gesto isolato, ma un’eco amplificata del movimento nazionale che si oppone all’esportazione di armamenti verso la regione di Israele.

L’iniziativa, lanciata attraverso un comunicato ufficiale, ha visto la partecipazione attiva non solo degli studenti dell’Eco, ma anche di rappresentanti provenienti da altre scuole della città, testimoniando un senso di responsabilità condivisa e una crescente consapevolezza critica.

Emma Piantato, voce del Coordinamento Studentesco, ha esplicitamente denunciato la complicità del sistema educativo italiano in un contesto di profonda crisi umanitaria, evidenziando come la collaborazione con istituzioni militari e israeliane, unitamente al silenzio assordante che avvolge la realtà delle scuole di Gaza, contribuiscano a perpetuare un ciclo di violenza e sofferenza.

La protesta, nata come una ribellione contro l’indifferenza, si configura come una presa di posizione morale, un rifiuto di schierarsi al fianco di chi reprime le lotte per la giustizia e l’equità in Palestina.
Gli studenti alessandrini rivendicano il diritto di esprimere il proprio dissenso, di contestare un ordine mondiale che privilegia gli interessi economici e militari a discapito della vita umana.
L’adesione all’azione di protesta è stata significativa, con circa cento giovani che hanno inizialmente partecipato, trenta dei quali hanno continuato il presidio e l’assemblea fino al primo pomeriggio.

Questo numero, pur non esaustivo, riflette un crescente spirito di partecipazione e di impegno civile tra i giovani, che non si limitano ad essere spettatori passivi degli eventi, ma si sentono investiti della responsabilità di agire e di contribuire al cambiamento.

L’azione del liceo “Umberto Eco” non è solo una manifestazione di protesta, ma un atto di memoria, un monito per le istituzioni e per la società civile.

È un invito a non dimenticare la tragedia che si sta consumando in Palestina, a rompere il silenzio e a costruire un futuro di pace e di giustizia per tutti.

La piazza Matteotti, per un giorno, è diventata il cuore pulsante di una generazione che rifiuta di essere complice di un genocidio.

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