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domenica 26 Ottobre 2025

Difesa a Tempio: Dubbio assoluto, applicate il *favor rei*

La difesa di Francesco Corsiglia, unitamente a Ciro Grillo, Edoardo Capitta e Vittorio Lauria, accusati di violenza sessuale di gruppo a Tempio Pausania, ha insistito con forza sulla mancanza di elementi probatori a sostegno dell’accusa, sollecitando un giudizio di assoluzione piena.

L’avvocato Gennaro Velle, affiancato dalla collega Antonella Cuccureddu, ha sottolineato come l’assenza di certezza assoluta in merito alla colpevolezza debba, per imperativo di legge, generare un “ragionevole dubbio” che imponga l’acquiescenza al principio del *in dubio pro reo*.
La ricostruzione del rapporto tra gli imputati e la persona offesa, secondo la difesa, non collima con la gravità delle accuse mosse, suggerendo un quadro molto diverso da quello dipinto dall’accusa.
L’avvocato Mariano Mameli, coadiuvando la difesa di Edoardo Capitta, ha aggiunto un ulteriore tassello alla strategia difensiva, evidenziando la fragilità e l’inconsistenza del racconto presentato dalla parte lesa.

Oltre alla difficoltà di corroborare la narrazione con prove concrete, l’avvocato ha messo in luce il profondo disagio psicologico che sta affliggendo il proprio assistito, un disagio condiviso, a suo dire, anche dalla persona offesa, circostanza che testimonierebbe la complessità e la sofferenza intrinseca a una vicenda così delicata.
La richiesta di una pena detentiva di nove anni per giovani di età inferiore ai vent’anni, ha osservato Mameli, appare sproporzionata e incongrua, data l’assenza di elementi certi che ne giustifichino la severità.
L’udienza conclusiva si è aperta con le repliche finali delle tre difese, presentando argomentazioni volte a confutare le accuse e a evidenziare le lacune investigative.
Il collegio giudicante, presieduto dal giudice Marco Contu e affiancato dai giudici Marcella Pinna e Alessandro Cossu, si è ritirato in camera di consiglio per deliberare la sentenza, chiamata a ponderare attentamente le argomentazioni delle parti e a valutare la consistenza delle prove presentate, applicando con rigore i principi fondamentali del diritto penale, in particolare il principio del *favor rei* e la presunzione di innocenza fino a prova contraria.
La decisione che ne è derivata avrà implicazioni significative, non solo per il destino degli imputati, ma anche per la percezione della giustizia e per la tutela dei diritti fondamentali di tutti i soggetti coinvolti.

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