martedì 23 Settembre 2025
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Armani a Parma: un viaggio creativo tra disegni e innovazione.

L’Università di Parma, in collaborazione con il Centro Studi e Archivio della Comunicazione (Csac), celebra la figura di Giorgio Armani con una mostra che offre una prospettiva inedita sul processo creativo di uno dei più iconici stilisti del nostro tempo.

L’esposizione, allestita nel suggestivo Chiostro del Plesso D’Azeglio fino al 24 ottobre, non si limita a presentare una selezione di disegni, ma offre un viaggio nell’evoluzione del suo linguaggio estetico, tra il 1975 e il 1980, anni cruciali per la definizione del suo marchio.

Il cuore della mostra risiede nel Fondo Giorgio Armani, un patrimonio straordinario costituito da oltre ottomila disegni, figurini e schizzi, dono personale dello stesso stilista al Csac negli anni Ottanta.
Questa generosa donazione permette ora al pubblico di accedere a un archivio prezioso, testimonianza del metodo di lavoro e delle influenze che hanno plasmato l’estetica Armani.

Il titolo, “Se piace a me, deve piacere anche a te”, incarna la filosofia di uno stilista che ha sempre anteposto la propria visione personale alle convenzioni del mercato, una sintesi del suo approccio innovativo e del suo approccio diretto alla creazione.

L’inaugurazione, a cui hanno presenziato il rettore Paolo Martelli, la vicedirettrice Sara Martin e la vicepresidente Barbara Lori, ha segnato l’apertura di un’occasione unica per comprendere non solo l’evoluzione del design, ma anche la cultura di un’intera epoca.
I disegni, realizzati con una varietà di tecniche miste su carta e cartoncino, sono arricchiti da dettagli significativi: annotazioni che rivelano il ragionamento dietro la creazione, campioni di tessuto che ne illustrano la materialità e il timbro della maison, sigillo di un’eccellenza riconosciuta a livello globale.

L’analisi stilistica dei disegni rivela una profonda radice nella cultura visiva degli anni Trenta, un’epoca di sperimentazione e di rottura con il passato.
Si percepiscono echi delle innovazioni grafiche di autori come Guido Crepax, un artista che ha saputo combinare realismo e immaginazione in un linguaggio inconfondibile.

La mostra traccia l’evoluzione del celebre tailleur Armani, con la sua giacca destrutturata, simbolo di una nuova femminilità libera e dinamica, e illustra le proposte maschili, che hanno rivoluzionato i codici tradizionali dell’abbigliamento, proponendo tagli e tessuti inaspettati.
L’iniziativa non si conclude con questa mostra: l’Università di Parma ha annunciato la realizzazione di un secondo appuntamento, che vedrà l’esposizione dei bozzetti originali di Armani proprio nella sede centrale dell’Ateneo, un ulteriore passo per consolidare il legame tra mondo accademico e alta moda, e per offrire alla comunità parmigiana e non solo, un’occasione di approfondimento e di ispirazione.

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