Indagine sulla connivenza politico-criminale in Sinaloa: accuse a governatore Rocha Moya

La Procura Generale messicana ha aperto un’inchiesta sul governatore di Sinaloa, Rubén Rocha Moya, in seguito alle dichiarazioni rilasciate da Ismael ‘El Mayo’ Zambada, capo del cartello della droga, riguardo alle circostanze che hanno portato alla sua cattura negli Stati Uniti. Secondo quanto riportato dai media nazionali, Zambada ha reso note queste informazioni attraverso una lettera consegnata ai giornalisti dal suo avvocato.Nella missiva, Zambada ha affermato di essere stato sequestrato durante una riunione a cui partecipavano anche Rocha – membro del partito di governo Morena – e l’ex sindaco di Culiacàn, Héctor Cuen. Le autorità stanno indagando sul governatore di Sinaloa per presunti reati quali volo illegale, uso improprio di mezzi aerei, violazione delle leggi sull’immigrazione e doganali, sequestro di persona, tradimento, omicidio e privazione arbitraria della libertà.Rocha ha respinto categoricamente le accuse mosse dal narcotrafficante dichiarando ai media: “Non esiste alcun legame tra me e questa vicenda. È assurdo insinuare che un criminale mi abbia contattato per risolvere una questione”. Il governatore di Sinaloa si è difeso dalle implicazioni sollevate da Zambada riguardanti il suo coinvolgimento in affari illeciti.L’indagine condotta dalla Procura Generale mira a fare chiarezza su queste gravi accuse e ad accertare eventuali responsabilità legali del governatore Rocha Moya. La situazione si fa sempre più intricata mentre emergono dettagli sulla presunta connivenza tra esponenti politici e criminalità organizzata nella regione di Sinaloa.