Soldati israeliani hanno utilizzato palestinesi come scudi umani a Gaza: indignazione e preoccupazione crescono. Le autorità competenti indagano sul comportamento eticamente riprovevole.

Durante un’operazione condotta dall’esercito israeliano a Gaza, è emerso che soldati hanno utilizzato palestinesi scelti casualmente come scudi umani, un comportamento eticamente riprovevole e contrario alle regole internazionali. Secondo quanto riportato da Haaretz, le testimonianze di soldati e comandanti indicano che tale pratica era nota anche all’alto comando militare, suscitando indignazione e preoccupazione. L’ufficio del capo di stato maggiore ha dichiarato che l’utilizzo di civili per missioni rischiose è vietato, e le accuse sono state trasmesse alle autorità competenti per un’approfondita revisione.Una fonte ha riferito che i detenuti palestinesi venivano costretti a indossare uniformi militari e giubbotti antiproiettile, venivano equipaggiati con telecamere e condotti in zone fortemente danneggiate o all’interno di tunnel con le mani legate da fascette di plastica. Questa pratica disumana ha destato forte sdegno negli Stati Uniti, nonostante le dichiarazioni del portavoce del Dipartimento di Stato Vedant Patel riguardo all’avvio di un’indagine da parte delle Forze di difesa israeliane per verificare tali episodi.Il portavoce dell’IDF ha ribadito che le direttive militari vietano espressamente l’utilizzo di civili palestinesi catturati come ostaggi per operazioni militari a rischio per la loro incolumità. Le norme dell’IDF in merito sono state chiarite e ogni accusa è stata prontamente segnalata alle autorità competenti per una dettagliata analisi. È fondamentale garantire il rispetto dei diritti umani e delle convenzioni internazionali anche in contesti bellici, evitando pratiche disumane che mettono a repentaglio la vita dei civili innocenti coinvolti nei conflitti armati.