Le indagini sull’omicidio di Sharon Verzeni, brutalmente accoltellata a Terno d’Isola la notte del 30 luglio, stanno prendendo una svolta decisiva grazie all’impiego di avanzate tecniche scientifiche e analisi delle tracce biologiche. Mentre il Ris di Parma si concentra sull’esame dei vestiti della vittima e sulle tracce rinvenute sul suo corpo, gli inquirenti stanno procedendo con la profilazione del DNA di diversi residenti della cittadina bergamasca, in particolare coloro che abitano nella via Castegnate, teatro del tragico evento.Uno dei residenti intervistati dall’Eco di Bergamo ha raccontato di essersi sottoposto volontariamente al test del DNA insieme alla moglie, dimostrando piena collaborazione con le autorità investigatrici. Questo approccio trasparente e cooperativo è fondamentale per gettare luce sulla vicenda e individuare il colpevole. Le operazioni di profilazione genetica proseguiranno nei prossimi giorni, richiamando alla mente il doloroso caso di Yara Gambirasio, la giovane tredicenne scomparsa nel 2010 e ritrovata senza vita dopo tre mesi in un campo a Chignolo d’Isola, a breve distanza da Terno.Nel caso di Yara Gambirasio furono analizzati oltre 22.000 profili genetici prima che emergesse l’identità dell’assassino, un tragico epilogo che portò alla condanna di Massimo Bossetti. La comunità locale si mostra solidale con le indagini in corso, consapevole dell’importanza della collaborazione per garantire giustizia e sicurezza nella propria città. La tecnologia forense si conferma quindi come alleata preziosa nella risoluzione dei casi più complessi, offrendo speranza di giustizia per le vittime e i loro cari.
Indagini sull’omicidio di Sharon Verzeni: la svolta grazie alla tecnologia forense
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