Emergono criticità nel carcere Lorusso e Cutugno: sfide quotidiane, sovraffollamento, carenza di risorse e manutenzione. Appello per interventi urgenti a favore dei diritti umani dei detenuti.

Date:

15 agosto 2024 – 11:45

Durante la recente visita promossa da Movimento Forense, Nessuno tocchi Caino, Camera penale del Piemonte e con il sostegno del Consiglio dell’Ordine forense di Torino, una delegazione composta da esponenti politici e avvocati ha documentato dettagliatamente la situazione critica del carcere Lorusso e Cutugno. La realtà descritta mette in luce le sfide quotidiane affrontate dall’amministrazione e dal personale penitenziario, costretti a operare in spazi sovraffollati e privi delle necessarie risorse. Sebbene in passato siano state destinate risorse per interventi di ristrutturazione, emerge la preoccupante assenza di manutenzione ordinaria.Durante la visita, la delegazione ha potuto esplorare solo una parte del padiglione B, considerato tra i più tranquilli, insieme alla sezione femminile e agli ambienti di accoglienza. Nel padiglione C, invece, si sono verificati momenti di tensione legati alla distribuzione della spesa tra i detenuti. La carenza di personale della polizia penitenziaria è stata evidenziata come un problema critico: in una struttura come questa, 200 unità in meno rappresentano una grave lacuna.Il garante regionale delle persone private della libertà aveva già sottolineato l’importanza di adottare misure alternative alla detenzione durante una precedente ispezione. Il Partito Democratico ha denunciato non solo le carenze organizzative ma anche la mancanza di volontà politica nell’investire su programmi efficaci di reinserimento sociale. Inoltre, preoccupa l’aumento dei bambini detenuti insieme alle madri nel carcere torinese.Le condizioni disumane vissute dai detenuti nel carcere Lorusso e Cutugno sono state raccontate da un avvocato che ha riportato il drammatico episodio di dover chiudere le finestre delle celle con cartone incollato al muro per evitare l’invasione degli scarafaggi durante l’estate. Questo triste quadro evidenzia la necessità urgente di intervenire per migliorare le condizioni carcerarie e garantire il rispetto dei diritti umani anche di chi si trova privato della libertà.

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