martedì 23 Settembre 2025
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Umbria, Indennizzo Semplificato per Danni Fauna Selvatica

Indennizzo Danni Fauna Selvatica: La Regione Umbria Introduce un Nuovo Sistema di Risarcimento SemplificatoLa Regione Umbria ha varato un importante provvedimento volto a semplificare e accelerare il processo di indennizzo per i danni causati dalla fauna selvatica alla circolazione stradale, allocando 800.000 euro annuali per il fondo dedicato.
La decisione, approvata dalla Giunta regionale su proposta dell’assessora Simona Meloni, rappresenta una risposta concreta a una problematica crescente che impatta significativamente sulla sicurezza stradale, l’economia agricola e il paesaggio umbro.

Durante la conferenza stampa di presentazione, tenutasi presso Palazzo Donini, la presidente Stefania Proietti ha illustrato il contesto problematico che ha portato all’adozione di questa misura.
Fino ad oggi, i cittadini danneggiati erano costretti ad affrontare lunghe e costose battute legali, gravando sia sulle finanze personali che sull’apparato amministrativo regionale.

Circa 120 procedimenti legali per anno, sommati ai casi gestiti dalle assicurazioni private e a quelli in cui i cittadini rinunciavano ad agire, testimoniavano l’urgenza di un approccio più efficiente.

Il nuovo sistema introduce una procedura amministrativa snella e diretta, accessibile tramite Pec o raccomandata A/R, con un tetto massimo di indennizzo di 4.999,99 euro.

Il ristoro copre il 60% delle spese documentate per la riparazione del veicolo o, in caso di rottamazione, fino al 50% del valore stimato secondo listino Eurotax.

La presidente Proietti ha sottolineato come la crescita incontrollata della fauna selvatica, in particolare dei cinghiali, rappresenti una sfida complessa.
Questa espansione, non più frutto di una gestione programmata, ha generato un impatto pesante sulla sicurezza stradale, sull’attività agricola, sulla tutela del paesaggio e, in alcuni casi, sulla salute pubblica.
La problematica non riguarda solo i cittadini coinvolti negli incidenti, ma interessa l’intera comunità, le imprese e i territori, spesso segnati dall’abbandono dei terreni e dalle difficoltà che affliggono le aree interne.
L’assessora Simona Meloni ha dettagliato come il disciplinare semplifichi l’accesso al risarcimento, eliminando la necessità di ricorrere alle aule giudiziarie.
Questo provvedimento, frutto di anni di istanze inascoltate, colma un vuoto normativo e restituisce ai cittadini uno strumento concreto e accessibile.
L’assessora ha inoltre precisato che i danni annuali provocati dalla fauna selvatica in Umbria sono stimati in oltre un milione di euro, e che l’azione regionale non si limita al risarcimento, ma si estende al contenimento della popolazione di cinghiali e al rafforzamento del dialogo con il mondo agricolo e venatorio, attraverso la costituita consulta della caccia.
Un ulteriore tassello di questa strategia più ampia riguarda la revisione del regolamento numero 34 del 1999 relativo al prelievo venatorio del cinghiale, con proposte attualmente in discussione presso la consulta regionale della caccia.
L’obiettivo è contribuire efficacemente al depopolamento dei capi, in linea con il piano di contenimento elaborato dal commissario straordinario alla peste suina africana, ripensando le modalità di caccia attualmente previste.
L’iniziativa si inserisce in un quadro più ampio di razionalizzazione amministrativa, volto a ottimizzare l’impiego delle risorse pubbliche e a garantire una tutela più efficace dei cittadini e del territorio umbro.

L’auspicio è che questo provvedimento segna un punto di svolta nella gestione del rapporto tra uomo e fauna selvatica, promuovendo un approccio equilibrato che concilia la tutela ambientale con le esigenze della comunità locale.

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