Agrigento, fulcro di una storia millenaria e scrigno di un’eredità culturale inestimabile, si erge a Capitale Italiana della Cultura nel 2025, un riconoscimento tangibile del suo profondo significato per l’identità nazionale.
Per celebrare questo momento cruciale, il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha commissionato una moneta commemorativa da 5 euro in rame, un’opera numismatica che trascende il suo mero valore monetario per diventare un vero e proprio ponte tra epoche e simboli.
La moneta non è semplicemente un oggetto da collezione, ma un viaggio immersivo nel cuore della *Akragas* greca, la città che Agrigento fu.
Il recto della moneta svela un panorama iconico, un palinsesto di memorie scolpite nella pietra.
Si intravedono i frammenti imponenti del Tempio dei Dioscuri, testimonianza della potenza e della fede religiosa dell’antica colonia.
Accanto, emerge la figura maestosa del Telamone, una colossale scultura che sosteneva il tetto del Tempio di Zeus Olimpico, un esempio sublime di maestria scultorea.
L’immagine del Gocciolatoio Leonino, con il suo leone stilizzato e la sua funzione pratica di abbeveratoio, evoca la vita quotidiana e l’ingegnosità dei suoi abitanti.
E infine, l’Efebo di Agrigento, giovanissimo guerriero marmoreo, simbolo di bellezza e gioventù, cattura lo sguardo con la sua eleganza senza tempo.
Il rovescio della moneta introduce un elemento di profonda simbologia: un didramma, la moneta che circolava in *Akragas* durante il suo periodo di massima fioritura come polis greca.
Al suo interno, un granchio, emblema del dio-fiume Akragas, divinità protettrice della città, ne sottolinea il legame indissolubile con il territorio e la sua fertilità.
Questo dettaglio, apparentemente secondario, rivela la profonda spiritualità e il senso di appartenimento che permeavano la società agrigentina antica.
La giustapposizione di una moneta moderna, realizzata con tecnologie contemporanee, e una moneta antica, simbolo di un’epoca passata, crea un dialogo suggestivo, che celebra la continuità culturale e l’identità agrigentina, profondamente radicata nel suo passato glorioso.
La moneta, curata dall’artista incisore Uliana Pernazza e coniata nelle Officine della Zecca dello Stato, presenta una finitura “Fior di Conio” che ne esalta la brillantezza e la definizione dei dettagli.
Più che un oggetto di valore economico, essa è un’opera d’arte che custodisce la memoria di un popolo, un invito a riscoprire la ricchezza del suo patrimonio storico e culturale, e un omaggio alla sua vocazione a essere ponte tra il passato e il futuro.