La Camera dei Deputati ha espresso un ampio consenso, con 247 voti favorevoli, soli due dissenzienti e otto astenuti, per una proposta legislativa che mira a consacrare il 4 ottobre come festa nazionale dedicata a San Francesco d’Assisi.
L’iniziativa, sostenuta dal gruppo parlamentare Noi Moderati, con Maurizio Lupi in prima linea, si colloca in un momento significativo: l’avvicinarsi del bicentenario della morte di San Francesco, una data cardine prevista per il 2026, che richiederà celebrazioni solenni e un rinnovato sguardo sull’eredità del santo.
L’approvazione, che ha superato le divisioni partitiche, riflette un riconoscimento diffuso dell’importanza di San Francesco per l’identità culturale e spirituale italiana.
Al di là della sua figura di santo, Francesco d’Assisi incarna ideali di povertà, umiltà, amore per la natura e impegno verso i più deboli, valori che hanno profondamente influenzato il pensiero e l’azione di innumerevoli generazioni di italiani.
La sua predicazione, incentrata sulla fraternità e sulla riconciliazione con il creato, risuona oggi con particolare urgenza, in un’epoca segnata da crescenti disuguaglianze sociali, crisi ambientali e conflitti globali.
La decisione di istituire una festa nazionale non è un mero atto formale, bensì un’occasione per riaffermare questi principi fondanti dell’identità italiana e per promuovere una riflessione più ampia sui temi della responsabilità sociale, della sostenibilità ambientale e della ricerca del bene comune.
La festa potrebbe essere un momento per eventi pubblici, iniziative educative e riflessioni teologiche, incentivando la riscoperta della figura di Francesco d’Assisi non solo come santo protettore della Chiesa cattolica, ma come esempio universale di umanità.
L’istituzione della festa nazionale, tuttavia, non è priva di implicazioni pratiche.
Richiede un’attenta pianificazione per garantire che le celebrazioni siano accessibili a tutti e che l’impatto economico sia minimizzato.
È auspicabile che l’iniziativa sia accompagnata da politiche concrete volte a diffondere i valori francescani nelle scuole, nelle istituzioni e nella società civile, creando un circolo virtuoso di ispirazione e cambiamento.
La proposta di legge, ora avviata verso il Senato, dovrà affrontare un iter legislativo che richiederà ulteriori discussioni e valutazioni.
L’auspicio è che l’ampio consenso ottenuto alla Camera si traduca in un sostegno altrettanto convinto anche nel Palazzo Madama, per rendere omaggio a una figura che ha lasciato un’impronta indelebile nella storia e nel cuore degli italiani.
Il 2026, con il suo ottavo centenario, si profila come un’opportunità unica per rinnovare il nostro impegno verso gli ideali francescani e per costruire un futuro più giusto, fraterno e sostenibile.