Il ricordo di Giancarlo Siani non è un mero atto commemorativo, ma una lucida riflessione sullo stato di salute della nostra democrazia e sulla fragilità della libertà di informazione.
La sua tragica scomparsa, avvenuta quarant’anni or sono, rappresenta un monito severo, un abisso spalancato nel tessuto civile da un’organizzazione criminale che intendeva, attraverso l’eliminazione fisica di un testimone scomodo, soffocare la verità.
L’omicidio di Siani fu, in sostanza, un atto di violenza contro la collettività, un tentativo di intimidire chiunque osi denunciare soprusi e ingiustizie.
Le parole del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, hanno posto l’accento sulla gravità di questo fenomeno, ribadendo che l’uccisione di un giornalista costituisce un attacco diretto alla nostra libertà, un’erigione di barriere al diritto dei cittadini di essere informati.
Il silenzio, in questi casi, non è una virtù, ma una complice.
La città di Napoli, luogo in cui Siani visse e morì, ha onorato la sua memoria con un’intensità crescente.
La cerimonia, celebrata nei luoghi simbolo del suo assassinio, nelle Rampe che portano il suo nome, ha rappresentato un momento di raccoglimento e di rinnovato impegno.
Il Sindaco Gaetano Manfredi ha sottolineato l’attualità del sacrificio di Siani, un sacrificio che risuona con particolare forza in un’epoca segnata da crescenti tentativi di delegittimazione del giornalismo d’inchiesta e di manipolazione dell’informazione.
Giancarlo Siani, attraverso la sua vita e la sua morte, è diventato un simbolo universale di tutti coloro che, nel mondo, pagano con la vita la loro ricerca della verità.
Un simbolo che incarna la strenua difesa dei diritti umani, la lotta contro la corruzione e la denuncia delle mafie.
È imperativo, dunque, preservare la memoria di Siani non come un mero ricordo del passato, ma come una bussola per il futuro.
Un futuro in cui i giornalisti possano svolgere il loro lavoro in sicurezza, senza timore di ritorsioni, e in cui i cittadini possano accedere a un’informazione libera e pluralista.
Dimenticare Giancarlo Siani significherebbe tradire il suo sacrificio, rinnegare i valori della democrazia e condannare le nuove generazioni a un futuro di oscurità e paura.
La sua eredità è un imperativo morale: difendere la verità, a qualunque costo.