mercoledì 24 Settembre 2025
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Reggia di Caserta: Ritorna l’altezza originale della Seconda Anticamera

La Reggia di Caserta celebra un traguardo significativo con l’inaugurazione della Seconda Anticamera dell’Appartamento della Regina, un intervento che rivela non solo la riappropriazione di uno spazio architettonico, ma anche un approccio innovativo alla conservazione del patrimonio culturale.
Il complesso restauro, che culmina sabato 27 settembre, ha comportato la demolizione di un pesante solaio in cemento armato, impiantato nella metà del Novecento e che, con la sua presenza, aveva drasticamente ridotto l’altezza originaria della stanza.

L’intervento, con un investimento complessivo di circa 740.000 euro, si inserisce in un più ampio piano strategico di consolidamento e messa in sicurezza degli ambienti reggiani, precedentemente destinati a funzioni diverse (Scuola Nazionale dell’Amministrazione e Aeronautica Militare) e ora riqualificati per il Museo, come disposto dal Piano Commissariale del 2014.
Questo progetto rappresenta una prima assoluta per l’Istituto del Ministero della Cultura (MiC), aprendo la strada a metodologie di intervento inedite per la tutela di edifici di tale importanza storica e artistica.

La necessità di questo restauro è emersa a seguito di un lieve cedimento del controsoffitto di una sala adibita a esposizioni temporanee, che ha innescato un’indagine approfondita sulla struttura del solaio e ha accelerato la restituzione degli spazi all’ente museale.

Realizzato tra il 1930 e il 1940, il solaio in questione aveva l’obiettivo di ampliare le superfici disponibili al secondo piano, modificando radicalmente la volumetria originaria.

La sua struttura, appoggiata su cinque imponenti travi in cemento armato – ciascuna con un peso superiore alle 1600 kg al metro lineare – si integrava saldamente nelle spesse murature del complesso vanvitelliano.

L’area, che ricadeva sulla “Sala della Gloria”, fu suddivisa in uffici e aule studio per l’aviazione, seguendo una tendenza che ha caratterizzato la trasformazione di diverse aree del Palazzo Reale nel corso del Novecento, segnando una cesura con la concezione originaria.
Un esempio emblematico di questa frammentazione è rappresentato dalla Gran Galleria, dove l’intervento di rimozione del solaio è stato rimandato in attesa della disponibilità dell’area museale.
Il processo di restauro ha deliberatamente scelto di lasciare visibile il solaio in cemento armato, trasformandolo in una sorta di “cicatrice” che testimonia le modifiche subite nel tempo dal patrimonio del complesso vanvitelliano.
Questa scelta riflette una riflessione più ampia sul rapporto tra conservazione e trasformazione, e lascia aperta la possibilità di ulteriori interventi futuri.
Con la demolizione del solaio, la Reggia ha restituito all’Anticamera dell’Appartamento della Regina l’altezza originaria concepita da Luigi Vanvitelli, nel pieno rispetto dell’eredità storica e culturale che il Museo ha il compito di tutelare.

Come sottolinea la direttrice generale della Reggia, Tiziana Maffei, la prima fase del progetto è stata dedicata a un’accurata indagine preliminare, comprensiva di carotaggi, endoscopie, saggi e rilievi pacometrici per valutare le condizioni delle strutture da demolire.

L’intervento operativo è stato condotto con la massima attenzione alla sicurezza del bene e delle persone coinvolte, attraverso la realizzazione di un complesso sistema di puntellature multidirezionali.

La rimozione delle travi e delle campate ha permesso di liberare lo spazio e di restituire la sua volumetria originaria, aprendo una nuova pagina nella storia della Reggia di Caserta.

I successivi interventi saranno dedicati al recupero del decoro della sala, consolidando il ruolo del Museo come custode di un patrimonio culturale unico al mondo.

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