mercoledì 24 Settembre 2025
18.5 C
Rome

Unicef Italia e ANM: un’alleanza per i diritti dei minori

Nell’aula Giallombardo della Corte di Cassazione, a Roma, si è concretizzato un accordo triennale tra Unicef Italia e l’Associazione Nazionale Magistrati (ANM), un’alleanza strategica volta a rafforzare la tutela dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza.
L’iniziativa, siglata in presenza dei rispettivi presidenti, Nicola Graziano e Cesare Parodi, non si limita a un’immediata risposta d’urgenza, rappresentata da una campagna di raccolta fondi per i bambini di Gaza, ma si configura come un impegno strutturale e multidimensionale.
L’ANM, con la voce del suo presidente, ha sottolineato come la collaborazione con Unicef Italia si inserisca nel solco dei valori fondanti dell’associazionismo giudiziario, che pongono al centro la protezione delle fasce più vulnerabili della società.

L’accordo non è percepito come un atto isolato, bensì come un catalizzatore per un’azione più ampia, finalizzata a promuovere una cultura della protezione dei minori in Italia, affrontando le problematiche legate alla povertà, all’esclusione sociale, e alle conseguenze traumatiche di conflitti e situazioni di emergenza.
Il nucleo fondante di questa partnership risiede nel riconoscimento del ruolo cruciale della Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza.

Unicef Italia, attraverso il suo presidente, ha evidenziato come la piena attuazione dei principi sanciti dalla Convenzione debba permeare sia le scelte individuali che le politiche pubbliche, orientando le strategie di intervento e la progettazione di servizi a favore dei giovani.
L’accordo definisce una serie di obiettivi ambiziosi, che vanno oltre la mera assistenza emergenziale.

Tra questi, spiccano:* Sostegno concreto ai bambini di Gaza: una raccolta fondi mirata per garantire accesso a servizi sociosanitari essenziali, contrastare la malnutrizione e offrire supporto psicosociale a bambini e adolescenti colpiti dalla crisi umanitaria.
* Formazione e sensibilizzazione: programmi educativi rivolti a magistrati, amministratori pubblici, esponenti politici e alla collettività, per diffondere la conoscenza dei diritti dei minori e promuovere pratiche di tutela più efficaci.

Questo include anche la formazione specifica per operatori del sistema giudiziario, al fine di migliorare la comprensione delle esigenze dei minori in situazioni di conflitto con la legge.
* Interventi socioculturali in ambienti carcerari minorili: progetti volti a favorire la riabilitazione e l’integrazione dei giovani detenuti, promuovendo un approccio basato sui diritti umani e sulla responsabilizzazione.
* Partecipazione attiva dei minori: iniziative volte a garantire che i bambini e gli adolescenti siano ascoltati e che le loro opinioni siano prese in considerazione nelle decisioni che li riguardano, promuovendo un approccio partecipativo e inclusivo.
* Genitorialità responsiva e supporto alle famiglie: progetti specifici per genitori che operano nel campo della giustizia, inclusi i cosiddetti “Baby Pit Stop”, che offrono spazi di accoglienza e supporto per i bambini durante le attività giudiziarie.

* Interventi educativi nelle scuole: programmi volti a sensibilizzare gli studenti sui temi dei diritti umani, della diversità e dell’inclusione sociale, promuovendo una cultura della responsabilità e del rispetto.
L’accordo rappresenta un’opportunità per consolidare un ponte tra il mondo giudiziario e le organizzazioni che si dedicano alla tutela dei minori, creando una sinergia che può portare a risultati tangibili per il futuro delle nuove generazioni.
La collaborazione mira a creare un ecosistema di protezione che vada oltre le emergenze, costruendo un futuro più giusto e sicuro per tutti i bambini e gli adolescenti.

- pubblicità -
- pubblicità -
- pubblicità -
- pubblicità -