Il dibattito sulle competenze regionali e l’autonomia differenziata è stato al centro dell’intervento del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, durante un incontro elettorale nelle Marche.
Lontano da una visione centralizzata, la regione si sta dimostrando capace di agire concretamente su aree cruciali per la vita dei cittadini, pur con i limiti derivanti dalla sua attuale cornice di competenze.
Un esempio tangibile è l’impegno diretto nell’edilizia popolare, con un programma di riqualificazione di 700 unità abitative.
Questa iniziativa, lungi dall’essere un mero intervento di manutenzione, rappresenta una risposta diretta alle esigenze abitative del territorio, evidenziando la capacità della regione di intervenire in modo mirato e significativo.
L’allocazione dei bonus, strumento fondamentale per sostenere il potere d’acquisto delle famiglie, è un altro ambito in cui la regione esercita un ruolo decisionale, con l’esplicita volontà di dare priorità ai residenti.
Salvini ha inoltre sottolineato la solidità finanziaria del sistema sanitario marchigiano, un dato che lo distingue da molte altre realtà regionali.
Questa stabilità, resa possibile anche dall’autonomia, si traduce in una maggiore capacità di investimento in risorse umane, con l’obiettivo primario di ridurre drasticamente i tempi di attesa per le prestazioni sanitarie.
La polemica ha riguardato anche la gestione passata, con accuse di scelte errate che hanno portato alla chiusura di strutture ospedaliere, in contrasto con l’attuale impegno regionale a ripristinare e potenziare il servizio.
L’auspicio di un centrodestra in vantaggio, espresso dal Ministro, riflette una percezione di fiducia nell’operato della coalizione, ma l’avvertimento finale – “la partita finisce solo quando l’arbitro fischia” – richiama alla prudenza e alla consapevolezza che il risultato finale dipenderà dal voto dei cittadini.
L’argomentazione si focalizza su come l’autonomia regionale, non una mera questione burocratica, ma uno strumento per migliorare la qualità della vita dei cittadini marchigiani, attraverso interventi concreti e mirati, con un impatto diretto sul tessuto sociale ed economico del territorio.
Il futuro delle Marche, in questo contesto, appare legato alla capacità della regione di continuare a esercitare un ruolo attivo e responsabile, in grado di rispondere alle esigenze del proprio territorio, autonomamente e in modo proattivo.