26 agosto 2024 – 11:13
La questione delle case fatiscenti in Italia è un problema che coinvolge diverse regioni del Paese, non solo le solite aree metropolitane. Frosinone, Cosenza e Messina si trovano al vertice della classifica delle province con il maggior numero di edifici in rovina, ma questo fenomeno si sta diffondendo anche in città più grandi come Roma, Napoli e Palermo. Nel corso degli anni, il numero di immobili fatiscenti è aumentato in modo significativo, passando da 278mila nel 2011 a oltre 620mila unità attuali.Questa situazione riflette una mappa del disagio economico e sociale dell’Italia, con un’attenzione particolare verso i piccoli borghi che stanno vivendo uno spopolamento progressivo. Per contrastare questa tendenza, sarebbe necessario adottare misure specifiche come l’esenzione dall’Imu per i comuni con meno di 3mila abitanti al fine di favorire il recupero delle aree abbandonate.Le province più colpite da questo fenomeno sono quelle caratterizzate da una forte disomogeneità territoriale, come nel caso di Frosinone dove il numero di edifici fatiscenti è sei volte superiore rispetto alla vicina Roma Capitale. Anche nelle aree rurali e marginali d’Italia si concentra la maggior parte degli immobili in rovina.È interessante notare che l’aumento maggiore nel tempo riguarda le cosiddette unità collabenti, ovvero le case obsolete o parzialmente demolite. Questo trend si è verificato soprattutto nelle province del ferrarese, Agrigento, Avellino e Foggia. Anche nelle grandi città come Napoli, Palermo e Roma si registra un aumento significativo di edifici fatiscenti.Per contrastare questa problematica, Confedilizia propone l’esenzione dall’Imu per gli immobili situati nei comuni più piccoli o addirittura solo per quelli considerati ‘collabenti’. Queste misure potrebbero contribuire a invertire la tendenza attuale e a promuovere il recupero delle aree abbandonate.