Nel novembre del 2022, la criminalità organizzata che affligge la periferia di Napoli subiva un duro colpo con l’arresto di Aniello Cotena, quarantunenne originario del Rione Traiano, figura di spicco nel sodalizio criminale Petrone-Puccinelli, noto per le sue attività illecite nel quartiere di Soccavo.
L’operazione, condotta dai Carabinieri, lo ha portato dietro le sbarre, precisamente nel carcere di Poggioreale, dove si presumeva avrebbe scontato una pena derivante da un’ordinanza di custodia cautelare per associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti.
La vicenda, però, ha preso una svolta inattesa.
Dopo un periodo trascorso agli arresti domiciliari in un’abitazione situata nella provincia di Modena, Cotena ha sfruttato una congiuntura favorevole per evadere, scomparendo dai radar delle autorità e dando il via a una caccia all’uomo che si è protratta per diversi mesi.
La presunta motivazione che lo ha spinto alla fuga è legata alla severità della condanna che lo attendeva.
La somma delle pene derivanti da precedenti accertamenti e contestazioni legali avrebbe comportato un lungo periodo di detenzione, superiore ai sette anni e mezzo, un fardello difficile da sopportare, soprattutto considerando la complessità della vita carceraria e le dinamiche interne alle organizzazioni criminali.
Le indagini, mai sospese nonostante l’allontanamento del detenuto, hanno rivelato un’incessante attività di riscontro da parte dei Carabinieri del Nucleo Operativo di Bagnoli, che hanno saputo ricostruire gli spostamenti di Cotena e rintracciarlo infine nella sua abitazione materna, situata in via Catone.
La sua cattura rappresenta un significativo successo per le forze dell’ordine e un ulteriore passo avanti nella lotta contro la criminalità organizzata che continua a insidiare il tessuto sociale e economico del territorio.
Il quarantunenne è stato nuovamente trasferito nel carcere di Poggioreale, dove dovrà affrontare il prosseguimento del procedimento giudiziario e rispondere delle accuse che gli sono contestate, inclusa l’evasione agli arresti domiciliari, un reato che aggrava ulteriormente la sua posizione.
L’evento sottolinea la necessità di un controllo più rigoroso e di strategie di prevenzione più efficaci per evitare che individui pericolosi come Cotena possano sfuggire alla giustizia e continuare a rappresentare una minaccia per la collettività.