27 agosto 2024 – 10:40
Il report sulle recenti scoperte riguardanti la peste suina, aggiornato al 25 agosto, ha evidenziato l’insorgere di nuovi casi della malattia nella provincia di Vercelli. Sebbene il virus non rappresenti una minaccia per gli esseri umani, può avere gravi ripercussioni sugli allevatori. L’allarme è stato lanciato dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta, suscitando preoccupazione tra coloro che gestiscono gli allevamenti nella regione. Secondo quanto riportato nel bollettino aggiornato, sono stati identificati 5 nuovi casi di peste suina africana, portando il totale dei contagiati a 1684. Il numero di esemplari infetti continua ad aumentare e potrebbe impattare pesantemente sull’economia degli allevamenti.Nella regione Liguria, sono emersi quattro nuovi casi positivi tra i cinghiali, portando il totale dei contagi a 1.018. I quattro individui risultati positivi sono stati individuati tutti nella provincia di Genova: due a Genova (per un totale di 261 casi), uno a Sant’Olcese (8) e uno a Uscio (43). Nel Piemonte non sono stati segnalati nuovi casi tra i cinghiali; tuttavia è stato confermato un nuovo focolaio in un allevamento situato nella provincia di Vercelli, precisamente a Lignana. Questo incrementa il totale dei casi accertati in Piemonte a 666.La peste suina africana è una patologia virale che colpisce suini e cinghiali selvatici causandone spesso la morte. Nonostante sia innocua per gli esseri umani, genera notevoli problemi economici in molti Paesi nel settore della produzione di carne. La diffusione della malattia comporta infatti numerose perdite tra gli animali e richiede restrizioni negli spostamenti dei maiali e dei cinghiali selvatici insieme ai loro prodotti. Ciò porta anche ad ulteriori costi per l’attuazione delle misure necessarie al controllo della diffusione del virus.