Il cardinale Matteo Zuppi, presidente della Cei, sottolinea l’importanza di affrontare i problemi umanitari con un approccio non politicizzato. Secondo Zuppi, quando questioni che hanno una base tecnica diventano oggetto di scontri politici, la verità e la giustizia rischiano di essere offuscate. Il concetto di Ius Scholae, ossia il diritto all’istruzione per tutti come strumento di inclusione sociale, viene enfatizzato come un tema culturale fondamentale. La Cei da tempo sostiene questa istanza, poiché essa riguarda un diritto basilare dell’essere umano che va al di là delle ideologie politiche.Zuppi evidenzia la necessità di basarsi su idee anziché su ideologie per affrontare le sfide legate alla parità e all’inclusione sociale. La domanda se sia preferibile sentirsi uguale agli altri o percepirsi diversi a causa della propria identità nazionale pone in primo piano il concetto di doveri e diritti. Il cardinale sottolinea che una chiara comprensione dei propri diritti favorisce una scelta consapevole dei propri doveri verso la società.Rispetto all’autonomia differenziata, Zuppi esprime le preoccupazioni dei vescovi ma riconosce una buona interlocuzione con il Governo attuale e passato su diverse questioni. La Chiesa non intende interferire nel dibattito politico né impartire direttive socio-politiche specifiche riservate alle istituzioni competenti, ma si impegna a promuovere il bene della persona senza fini partigiani. Questo approccio riflette la libertà della Chiesa nel perseguire valori umani universali al di là delle contingenti dinamiche politiche e sociali.
Importanza dell’approccio non politicizzato ai problemi umanitari: il cardinale Zuppi sottolinea la centralità del diritto all’istruzione come strumento di inclusione sociale.
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