Un’irruzione meteorologica di eccezionale violenza ha investito Ascoli Piceno e la sua fertile vallata nel crepuscolo odierno, manifestandosi come un evento di intensità paragonabile a rare manifestazioni atmosferiche.
Il capoluogo, insieme ai comuni circostanti di Folignano e Maltignano, si è trovato ad affrontare un quadro di emergenza caratterizzato da precipitazioni torrenziali e venti di burrasca, che hanno rapidamente trasformato la città in un labirinto di acque tumultuose.
La risposta dei vigili del fuoco è stata immediata e incessante, con oltre ottanta chiamate giunte in poche ore, richiedendo interventi urgenti per la rimozione di acqua stagnante in scantinati e abitazioni al piano terra.
L’impatto sulla viabilità è stato significativo: strade e piazze si sono trasformate in fiumi in piena, ostacolando la circolazione e rendendo impraticabili alcuni tratti stradali.
L’acqua impetuosa ha invaso Corso Mazzini, il suggestivo ponte Romano e ha trascinato con sé detriti, sottolineando la potenza distruttiva dell’evento.
L’avanzata del temporale è stata preceduta da un impressionante spettacolo di fulmini e tuoni, un preludio sonoro che ha preceduto la furia dell’acqua.
Le scariche elettriche hanno causato fluttuazioni nella rete elettrica, provocando interruzioni di corrente localizzate, che hanno temporaneamente privato di illuminazione luoghi iconici come Piazza del Popolo e Piazza Arringo.
Il raduno di auto d’epoca in Piazza Arringo, un evento atteso con entusiasmo, si è visto improvvisamente interrotto, con tavoli e arredi urbani rovesciati dal vento impetuoso e dalla pioggia battente.
La combinazione di vento forte e precipitazioni intense ha creato un ambiente ostile, costringendo all’interruzione dell’evento e alla necessità di concentrare le risorse per la gestione dell’emergenza.
La serata si è conclusa con un bilancio di danni considerevoli e con una serie di interventi di soccorso ancora in corso, destinati a protrarsi nelle prossime ore, per garantire la sicurezza dei cittadini e la graduale ripresa delle normali attività.
L’evento ha messo a dura prova la resilienza della comunità e l’efficacia dei sistemi di risposta alle emergenze, evidenziando la necessità di una pianificazione preventiva e di una maggiore consapevolezza dei rischi connessi ai cambiamenti climatici e alle loro conseguenze.