martedì 14 Ottobre 2025
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Piemonte

Alba Capitale dell’Arte: Le Fabbriche del Vento per il 2027

Alba ambisce a diventare Capitale Italiana dell’Arte Contemporanea nel 2027, presentando “Le Fabbriche del Vento”, un ambizioso programma culturale destinato a ridefinire il ruolo dell’arte nel tessuto sociale ed economico del territorio.
Più che una semplice candidatura, si tratta di una dichiarazione di intenti: trasformare la città e le sue aree circostanti in un vero e proprio ecosistema culturale, un laboratorio di sperimentazione aperto all’innovazione e alla partecipazione.
Il progetto, promosso dal Comune di Alba e gestito da un Comitato guidato da Patrizia Sandretto Re Rebaudengo, Alberto Gatto e Nicolas Ballario, si fonda su una visione olistica che integra mostre d’arte, residenze artistiche, progetti diffusi nel territorio e iniziative formative, con l’obiettivo di creare un dialogo continuo tra arte, comunità e ambiente.

Il titolo, “Le Fabbriche del Vento”, omaggio alle opere seminali dell’artista albese Pinot Gallizio, evoca l’energia creativa e la capacità di generare nuove prospettive, elementi cruciali per la trasformazione culturale e sociale.

Il 2027 segna anche l’anno inaugurale della Biennale delle Langhe, una manifestazione di respiro internazionale che amplierà la portata del progetto, sfruttando il fascino e la rilevanza del paesaggio vitivinicolo patrimonio UNESCO.
La candidatura di Alba si distingue per l’approccio “Capitali Sorelle”, una rete collaborativa che coinvolge Bra, Neviglie, Guarene, Alta Langa, Roero e Monferrato, promuovendo una visione condivisa e un’identità territoriale rafforzata.
La solida base di supporto, che include istituzioni finanziarie come la Fondazione CRC, la Fondazione Ferrero e la Fondazione CRT, insieme a enti turistici, associazioni di categoria (Coldiretti, Confagricoltura, Confartigianato) e realtà economiche locali (Banca d’Alba, Cantine Ceretto), attesta la sostenibilità a lungo termine e il profondo radicamento del progetto nel territorio.

Patrizia Sandretto Re Rebaudengo, curatrice e figura chiave nella realizzazione di “Le Fabbriche del Vento”, sottolinea come l’iniziativa si proponga a valorizzare il patrimonio culturale locale non come un mero repertorio del passato, ma come un catalizzatore di processi creativi e un motore di consapevolezza.
L’arte, in questa prospettiva, non è solo espressione estetica, ma strumento di indagine, provocazione e risignificazione, capace di generare cortocircuiti positivi tra epoche, pratiche artistiche e immaginari collettivi, stimolando un ripensamento critico e costruttivo del presente e del futuro.

L’ambizione è quella di creare un modello di sviluppo culturale diffuso, inclusivo e resiliente, in grado di contribuire attivamente alla crescita sociale ed economica delle Langhe e del Monferrato.

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