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Leonardo e Festival della Scienza: rottura per accuse infondate

La Fondazione Leonardo Ets, con profondo rammarico, si è trovata in una situazione inedita: per la prima volta, il Festival della Scienza, un’istituzione di primaria importanza per la divulgazione scientifica e il dialogo tra la comunità accademica e il pubblico, ha chiesto alla Fondazione di non partecipare all’edizione imminente.

Questa decisione, inaspettata, è maturata a seguito di un’iniziativa interna al Festival, una petizione lanciata da un gruppo di docenti e ricercatori che sollecitava l’esclusione di Leonardo spa dal novero degli sponsor.

La decisione di sospendere temporaneamente la collaborazione con il Festival non è stata presa alla leggera, né tanto meno dettata da un mero calcolo di opportunità.
Rappresenta, al contrario, una risposta necessaria a una percezione distorta e potenzialmente dannosa della realtà, alimentata da affermazioni infondate che compromettono l’immagine e il ruolo della Fondazione.

Negli ultimi mesi, sono circolate voci secondo cui Leonardo sarebbe coinvolta nella fornitura di armamenti a Israele.
Pur comprendendo e condividendo la sensibilità che tali tematiche suscitano, e riconoscendo il diritto dei cittadini a chiedere trasparenza e chiarezza, la Fondazione si sente in dovere di confutare categoricamente tali accuse.

È fondamentale precisare che Leonardo, come ogni azienda operante nel settore, è soggetta a una rigorosa regolamentazione in materia di esportazione di armamenti.

La normativa italiana, pilastro dell’impegno nazionale per la pace e il disarmo, impone vincoli severi, vietando l’esportazione verso paesi in conflitto, verso paesi la cui politica contrasta con i principi costituzionali, e verso nazioni governate da regimi responsabili di violazioni dei diritti umani.
Leonardo non vende armi a Israele dal sorgere del conflitto attuale.

Questa circostanza, pur essendo incontrovertibile, non ha impedito la perpetuazione di narrazioni fuorvianti.
La Fondazione Leonardo ritiene essenziale difendere la verità e contrastare la deriva di una delegittimazione ingiustificata.
Un’istituzione che promuove la cultura scientifica e tecnologica non dovrebbe essere costretta a rinunciare a un evento di rilevanza internazionale come il Festival della Scienza, un crocevia di menti brillanti provenienti da ogni angolo del globo.
La rinuncia a partecipare al Festival rappresenta una perdita significativa, soprattutto per le scuole di ogni ordine e grado che hanno sempre seguito con entusiasmo le attività e i laboratori organizzati dalla Fondazione, attività svolte con un profondo senso di responsabilità e nel rispetto della comunità.
Si auspica che questa vicenda possa rappresentare un’opportunità per un dibattito costruttivo e per una maggiore consapevolezza dell’importanza di basare le proprie opinioni su dati di fatto e informazioni verificate, evitando generalizzazioni e accuse infondate che rischiano di compromettere il lavoro di chi, con impegno e dedizione, contribuisce al progresso scientifico e alla diffusione della conoscenza.

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