Il genio tormentato di László Tóth: il film “The Brutalist” alla Mostra del Cinema di Venezia ’81

Il film “The Brutalist” di Brady Corbet, presentato in concorso alla Mostra del Cinema di Venezia ’81, ha suscitato reazioni contrastanti tra il pubblico che ha affollato la sala Darsena. La durata imponente di 215 minuti ha messo a dura prova la pazienza degli spettatori, ma nessuno ha osato abbandonare la proiezione per concedersi una pausa culinaria al Lido. Anche l’insolita interruzione a metà film, con un’immagine fissa e un timer sullo schermo, ha aggiunto tensione e curiosità all’atmosfera già densa dell’opera.La trama segue le vicende dell’architetto ebreo ungherese László Tóth, interpretato magistralmente da Adrien Brody, che si trasferisce negli Stati Uniti dopo la Seconda Guerra Mondiale lasciando la moglie malata in Europa. La pellicola mescola realtà e fantasia per raccontare la tormentata vita di questo artista sopravvissuto all’Olocausto, alle prese con demoni interiori e opportunità professionali ambigue.Il regista Corbet sottolinea l’importanza di dare voce agli artisti emarginati e non compresi dalla società, offrendo una riflessione profonda sul ruolo dell’arte nel Ventesimo secolo. Il cast stellare, tra cui spiccano nomi come Joe Alwyn e Felicity Jones, contribuisce a rendere l’opera cinematografica un viaggio emozionante attraverso le vicissitudini di un genio creativo in bilico tra successo e tragedia personale.Adrien Brody rivela di essersi identificato profondamente con il personaggio di Tóth, ispirandosi alla storia di sua madre che ha vissuto esperienze simili come rifugiata emigrata negli Stati Uniti. La citazione emblematica del film sulla difficoltà dell’arte rispecchia il tema centrale della narrazione: lotta contro le convenzioni e ricerca della propria identità artistica.In un’intervista ai giornalisti durante il festival veneziano, Corbet ringrazia il pubblico per aver dedicato tempo e attenzione al suo lungometraggio ambizioso e complesso. Con uno sguardo al futuro, il regista anticipa progetti più brevi ma altrettanto intensi per continuare a esplorare le sfumature dell’animo umano attraverso l’arte cinematografica.